Prepararsi al Natale in anticipo fa bene: la conferma dalla scienza

Prepararsi al Natale
Preparasi al Natale in anticipo fa bene: la conferma dalla scienza – Universomamma.it

Prepararsi al Natale con largo anticipo sembrerebbe essere un ottimo modo per vivere questo periodo con serenità. Il parere degli esperti.

Il Natale è ormai alle porte, manca poco più di un mese all’inizio di un periodo che ha su ognuno di noi un diverso effetto. Ci sono persone che amano questo periodo dell’anno e che si godono il Natale con la stessa felicità dei bambini. AL contrario, ci sono persone che non lo amano e questo periodo può essere la causa di maliconconia e malumori. Per questi ultimi diventa uno dei momenti di maggiore stress. Prima delle feste si deve iniziare a pensare ai regali, ai pranzi ed alle cene ed anche alle decorazioni. La tradizione vorrebbe che le decorazioni, albero di natale, presepe, luci e così via siano pronte per l’otto dicembre, ma in molti iniziano a decorare la casa con largo anticipo. Una psicoterapeutica, Paola Gaetano, ha spiegato che chi predispone gli addobbi natalizi con largo anticipo sarebbe più felice degli altri.

Prepararsi al Natale prima del tempo rende più felici: ecco spiegato il perchè

Molti psicoterapeutici e psicologi sono d’accordo nell’affermare che preparare le decorazioni natalizie in anticipo può sollevare l’umore. Questo perchè il Natale la possibilità di riaccendere nella propria mente dei pensieri positivi, legati all’infanzia o a giornate di festa delle quale serbano un piacevole ricordo. Una degli esperti è la dottoressa Paola Gaetano: “Le feste natalizie hanno il merito di contribuire a riaccendere ricordi positivi, magari di persone care ancora vive. Guardare l’albero decorato fa venire in mente com’era la vita quando insieme si aspettavano i regali da scartare”. Per lo psicologo Steve McKeown tuffarsi nell’atmosfera del Natale fa mantenere i contatti con il bambino che è in ognuno di noi, facendo sembrare più lontane le responsabilità e i problemi della vita adulta: “In un mondo pieno di stress e ansia, la gente associa ciò che è correlato al Natale alla felicità, evocando forti sentimenti legati all’infanzia. Le decorazioni sono semplicemente un’ancora alle emozioni e all’eccitamento di quando eravamo bambini”.

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In molti con l’avvicinarsi del Natale si sentono felici, questo perché, come spiega la Dottoressa Paola Gaetano, è una rievocazione della propria infanzia. Un ricordo di un’infanzia felice: “È per questo che vive con gioia il ritrovarsi con la famiglia e con le persone care. Questo significa che la famiglia è riuscita a dare in qualche modo comprensione, rispetto e solidarietà. Lo stesso vale anche per le famiglie ‘non tradizionali’, la cosa fondamentale è che siano composte da persone che si impegnano in questo, diano fiducia e rendano possibile affidarsi. Il Natale è un ritorno a una dimensione di dolce attesa, in cui tutti gli impegni vengono sospesi per stare insieme. È bellissimo, se vissuto in questo modo“.

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Al contrario ci sono delle persone che vivono il Natale come un periodo triste e malinconico: “Chi non ama il Natale tendenzialmente non ne ha un buon ricordo; non ha recuperato o ha perso la capacità di provare le emozioni che vengono attribuite all’infanzia e alla fanciullezza e che dovremmo poter custodire per tutta la vita. Se abbiamo sperimentato rapporti sani, la nostra infanzia sarà stata quasi sicuramente felice. In caso contrario, questi sentimenti si possono recuperare con delle nuove relazioni che rassicurino, relazioni in cui si impara a prendersi cura gli uni degli altri in una dimensione di amore disinteressato”. Durante le feste natalizie ci può essere anche la nostalgia delle persone care che non ci sono più o di quel senso di spensieratezza che con l’età con si ha più: “La nostalgia, in questi casi, può essere addolcita dalla presenza di persone care, dai bambini. Si trasforma invece in malinconia quando non ci sono il calore e queste presenze di conforto. A quel punto, si ricorda solo quello che si è perso: questo può far sentire ancora più soli“, come riportato anche da D. Repubblica.

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In una società come la nostra, legata forse, più al consumismo che ai valori del passato, il Natale, come riferito dalla Dottoressa, può essere visto come un momento di fatica e di spese: “Più o meno si possiede già tutto il necessario e il Natale può trasformarsi in un impegno logorante, che ad alcuni lascia addosso solo la sensazione di fatica e di perdita di tempo e di denaro. La speranza, quando al Natale non si collegano sentimenti positivi ma si ha il proposito di trascorrere momenti piacevoli, è da riporre nelle nuove relazioni, amorose e non, che possano darci nuova fiducia e desiderio di stare insieme“.
Il Natale dovrebbe essere visto come un momento “in cui ci si affida, in cui si rientra in un mondo di rapporti costruiti dalle persone che hanno scelto di prendersi cura le une delle altre, di persone che hanno dedicato la propria vita a questa cura reciproca. Di conseguenza, ci si affida durante il Natale se si è consapevoli di affidarsi a qualcosa di positivo”.

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Voi unimamme cosa ne pensate delle parole degli esperti? Avete già iniziato a decorare la casa ed a pensare ai regali di Natale? Com’è per voi il periodo natalizio?

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