Come prevenire gli abusi sessuali sui bambini: 6 consigli di un’esperta

Un medico, esperta in prevenzione degli abusi sessuali sui bambini, dà alcuni consigli su come proteggere i piccoli.

abusi sessuali sui bambini
Come prevenire gli abusi sessuali sui bambini 6 consigli di un’esperta Universomamma.it

La dottoressa  

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Aiutare i bambini vittime potenzili di pedofili

Secondo le statistiche almeno 1 bambino su 10 negli Usa verrà sessualmente abusato prima di compiere 18 anni. In febbraio, a New York, è stato firmato il Social Victim Act, estendendo lo statuto di limitazioni sotto le quali chi abusa un bambino è responsabile a livello criminale e civil, inoltre questo può dare ai sopravvissuti un percorso più ampio per la gustizia. Di recente, sempre a New York, è passata la legge di Erin che prevedere l’educazione contro gli abusi sessuali a scuola. L’esperta sottolinea che ci sono cose che si possono fare per prevenire che un bimbo subisca violenze sessuali:

  • insegnate ai bambini che i loro sentimenti contano e che meritano rispetto: ciò significa che quando i bambini condividono un sentimento questo deve essere convalidato. Per esempio se dopo la cena vostro figlio sostiene di essere ancora affamato, potete dire: “mi spiace che tu sia ancora affamato, devi aspettare fno alla colazione” o “c’è della verdura in frigo”, in modo da convalidare i suoi sentimenti. Convalidare i loro sentimenti offre loro un senso di sé e li aiuta a riconoscere le loro emozioni. Riconoscere le emozioni è il primo passo per capire che c’è qualcosa che non va. I pedofili contano sul fatto che i bambini siano facilmente manipolabili. I bimbi che hanno maggior consapevolezza di ciò che provano e di quando stanno bene e quando no sono meno manipolabili.

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  • enfatizzate che il corpo dei bambini appartiene solo a loro: i piccoli devono capire che nessuno è autorizzato a toccarli nelle parti intime, a guardarle o a parlare con loro di esse, al di là di contesti appropriati, come l’ambulatorio medico, dove comunque un genitore è con loro. Potete iniziare a comunicare tutto questo anche a bambini di 2 anni, magari durante il bagnetto, cercate le espressioni appropriate. “La mamma ti lava gli occhi, la schiena e il tuo pene, nessuno è autorizzato a toccare il tuo corpo, perché è tuo, se qualcuno lo fa lo devi dire subito alla mamma, perché è il mio compito tenerti al sicuro”. Con l’età si possono introdurre vari scenari e anche “e se”. Accertatevi che il bambino sappia che le regole si applicano a tutti “nessuno è autorizzato a non fartisentire a tuo agio, anche se la persona è uno zio, un cugino, un vicino. Non è mai OK. Io ti crederò sempre”.
  • accertatevi che il bambino conosca la differenza tra segreti e sorprese: insegnate ai bambini che non bisogna tenere segreti se riguardano le parti intime. Prendete come esempio la visita dal medico, quella va bene perché riguarda la salute e poi non è un segreto. Aiutateli a capire la differenza tra segreto e sorpresa. Il destinatario di un regalo saprà della sorpresa e si sentirà a suo agio e felice. Un segreto può far sentire male la persona che lo tiene, o confuso o triste. Questo è un concetto fondamentale.
  • Condividete le vostre storie, includete sensazioni ed emozioni in quantità: i piccoli guardano agli adulti per interpretare ciò che stanno passando, è utile condividere le esperienze. Questo aiuterà i bambini a capire cosa vuol dire esprimere ciò che provano, non devono necessariamente essere storie di abuso, l’importante è che modellino cosa vuol dire ascoltare e ascoltare cosa dice l’istinto. “Questa mattina ero frustrata, perché sono rimasta imbottigliata nel traffico ed ero in ritardo. Sentivo le farfalle nello stomaco e le mie mani erano così contratte che stavo afferrando il volante.” Questi racconti permetteranno anche ai vostri figli di condividere storie di rabbia, angoscia, confusione, gioia,  tristezza.
  • Chiedere il permesso di toccare un bambino: quando chiediamo ai bimbi un piccolo permesso diamo loro la sensazione di avere il controllo del proprio corpo. Così se incontreranno un molestatore sapranno che ciò che stanno subendo è diverso. Potete chiedere: “va bene se ti aggiusto il colletto?” trasmette loro il senso di autonomia del corpo. Continuando con dialogi simili i bambini sapranno che un predatore non chiede il permesso
  • Aiutate i bambini ad avere il potere di dire “no” e parlarne apertamente: incoraggiate l’onestà emotiva e i limiti fisici trasmette di avere controllo sul corpo. Lasciate che i bambini dicano: “non voglio un abbraccio, ma preferisco una stretta di mano”. Mostrate loro che hanno una scelta. La maggior parte dei bambini che sono stati sessualmente abusati non racconta che cosa è successo, quindi dobbiamo fargli capire che anche se non hanno potuto dire no, è importante che si confidino con qualcuno. Ditegli che non finiranno nei guai per averlo detto

Unimamme, cosa ne pensate di quanto rivelato dall’esperta sul New York Times?

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