Adozione: come sentirsi pronti ad adottare un bambino?

L’adozione è un grande passo per la coppia, tanto che entrano in gioco una serie di fattori psicologici ed emozionali importanti.

Adozione (fonte unsplash)
Adozione (fonte unsplash)

Adottare è un scelta non solo di testa, ma anche di cuore. Sono tanti i fattori che portano una coppia a prendere questa decisione, non solo perché non si riesce ad avere un figlio naturalmente, ma anche perché si vuole allargare la famiglia o dare la possibilità a un bambino di poter vivere una vita migliore.

Insomma è una scelta che viene fatta con grande consapevolezza e soprattutto una decisione che viene presa in due, in quanto il percorso che si intraprende è molto lungo e fatto di mille ostacoli.

In Italia, prima che si riesca ad adottare un bimbo, purtroppo passano diversi anni e questo comporta il fatto che molte coppie possano poi tirarsi indietro perché stanche di aspettare o gravate psicologicamente. In un articolo passato avevamo già affrontato tutte le difficoltà che le coppie sono costrette ad attraversare quando intraprendono questo percorso.

Ma come si fa a riconoscere quando si è pronti ad adottare?

Ci sono tanti elementi in una coppia, ma anche nella vita di un single, che portano a prendere questa decisione. Ciò che si sente con grande fervore è la volontà di voler donare il proprio amore ad un bambino che ha bisogno di essere coccolato e apprezzato. In ogni caso ogni coppia o single, in base al proprio vissuto di vita, intraprende questa scelta – tempo fa vi avevamo raccontato l’esperienza di due genitori Tammy e Draw.

A sostenerlo è la dottoressa Lisa Trasforini, psicologa per l’Associazione Amici dei Bambini, in una sua intervista sul magazine Donna Moderna:

“Più che capire se si è pronte per l’adozione, si tratta di sentire. E, per quanto mi insegna l’esperienza, si è pronte all’adozione quando al “vuoto della pancia” si sostituisce il pensiero gioioso e costruttivo che, da qualche parte nel mondo, esista un bambino che aspetta proprio di essere adottato, accolto e amato”.

Adozione: quando si è pronti ad adottare un bambino?

Adozione (fonte unsplash)
Adozione (fonte unsplash)

Come detto in precedenza, la scelta di adottare un bambino, di solito, all’interno della coppia arriva nel momento in cui dopo diversi tentativi non si riesce a procreare naturalmente.

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Questo a livello sia fisico sia emozionale può provocare una serie di difficoltà psicologiche in entrambi i partner, sia perché ci si sente inadeguati, sia perché si inizia a vedere il proprio corpo come qualcosa di imperfetto e inevitabilmente si mette a confronto con quelle altre coppie conoscenti che sono riuscite a creare una famiglia.

Di conseguenza l’idea dell’adozione inizia ad aleggiare nella coppia solo dopo diverso tempo, perché viene vista come un ripiego e come ultima delle possibilità da sfruttare. A ribadirlo sempre la dottoressa Trasforini su Donna Moderna:

“Non riuscire ad avere un figlio, all’inizio, è un vero e proprio shock perché ci si sente imperfetti e, soprattutto se l’infertilità è unilaterale, subentra anche una sorta di senso di colpa nei confronti della relazione di coppia di cui un figlio è considerato, da sempre, la terza dimensione necessaria”.

Solo la forza di voler continuare insieme il percorso di vita e soprattutto il voler, comunque, donare il proprio amore ad un’altra persona  consente alla coppia di superare questo difficile periodo. Inevitabilmente se la coppia riesce a superare questa serie di complicazioni, ne esce più forte di prima e pronta ad assumersi la responsabilità di una terza persona.

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Infatti l’adozione è proprio questo: immergersi in un percorso totalmente nuovo e diverso, ma con mille sfide da superare.

È comunque una scelta che viene dopo una lunga maturazione di coppia, in cui entrambi i partner sentono la necessità di occuparsi di un figlio, soprattutto perché quel bambino poi diventerà il proprio.

Così per questo motivo prima di arrivare a una scelta del genere è necessario andare in fondo alle proprie emozioni e sensazioni, in modo tale da essere sicuri della scelta fatta. Così come ripete la dottoressa Trasforini su Donna Moderna:

“La genesi della scelta di adottare (la scoperta dell’infertilità) può essere assimilata, come sensazione, a una malattia o a una mancanza ma poi il fine è quello di una genitorialità piena a tutti gli effetti, costellata da gioie e dolori proprio come la genitorialità biologica”.

Adozione single (fonte unsplash)
Adozione single (fonte unsplash)

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