Svezzamento: miti da sfatare

Molto spesso i genitori si ritrovano a seguire con i figli consuetudini che non nascono da studi scientifici ma che si sono ugualmente consolidate nel tempo: 4 miti sullo svezzamento da sfatare

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Svezzamento: miti da sfatare | Universomamma.it (fonte: adobe)

A volte i pediatri raccomandano qualcosa non sulla base di studi scientifiche ma di abitudini che si sono consolidate nel tempo. Ecco alcuni miti sull’allattamento, che si sono consolidati nel tempo ma che sono assolutamente falsi e da sfatare.

4 miti da sfatare sullo svezzamento

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Il pediatra Stefano Gorini racconta su Uppa 4 di queste credenze consolidatesi nel tempo che devono essere sfatate:

1- Il bambino piccolo non può mangiare durante lo svezzamento, determinati alimenti: falso!

Per decenni i genitori hanno iniziato lo svezzamento in modo graduale, iniziando con cibi selezionati per l’infanzia come gli omogeneizzati, le pastine, le creme di cereali e così via. Le modalità e i tempi di introduzione del cibo sono state piuttosto rigide e troppo precoci, al fine di non irritare l’ intestino del neonato ancora immaturo, ed evitare intolleranze o allergie alimentari.

In realtà il neonato già a quattro mesi può digerire tutti gli alimenti, anche i più temuti come potenziali causa di allergie o intolleranze, che in realtà per un bambino sano non sono pericolosi. Non essendoci più questi timori oggi possiamo cucinare ai nostri piccoli tutto quello che vogliamo senza dover spendere soldi per comprare cibi dedicati all’infanzia.

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2- E’ meglio iniziare con un pasto piuttosto che con un altro: falso!

È importante lasciare al bambino la possibilità di scegliere lui stesso da cosa iniziare il suo svezzamento, è indifferente quale sia il cibo, basta affidarsi a schemi e tabelle e orari per lo svezzamento!

Solitamente ma mano che il bambino cresce ed aumenta la quantità di cibo solido da lui consumato, quindi calerà proporzionalmente la quantità di latte di cui ha bisogno. È importante comunque che il latte e suoi derivati per il loro ricco apporto di calcio facciano sempre parte della dieta del bambino.

Il bambino dovrebbe iniziare lo svezzamento a tavola, seduto insieme ai propri genitori, perché vedendoli mangiare acquisterà fiducia verso “il nuovo“ nutrimento.

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3- I cibi “giusti” per cominciare devono essere insipidi: falso!

Anche per i bambini come per noi adulti i cibi devono essere saporiti e colorati. I bambini istintivamente sanno bilanciare in modo perfetto le loro necessità:  non solo per quanto riguarda le quantità del cibo che mangiano ma si sanno autoregolare anche nella scelta dei nutrienti. Sta quindi al genitore proporre al bambino una dieta varia (cereali, legumi, carne, pesce, frutta e verdura).

Questo è molto importante perché le buone abitudini si prendono fin da piccoli quindi se un genitore si alimenta in modo corretto lo farà anche il figlio: i bambini imparano più dall ’esempio dei genitori che da quello che dicono. Cerchiamo di cogliere questo momento dello svezzamento di nostro figlio come un’occasione per tutta la famiglia per migliorare le proprie abitudini alimentari.

4-Bisogna aiutare il bambino ancora “sdentato“: falso!

Un tempo si pensava che il bambino sdentato andasse aiutato a mangiare, proprio per questo le mamme per evitare che i figlio si strozzassero masticavano addirittura il cibo al posto loro. Fortunatamente oggi sappiamo che questo non è assolutamente necessario, non bisogna temere, basta infatti triturare ben bene il cibo che lui ha scelto prima di offrirglielo. Si possono dare al bambino anche pezzi di cibo molto grossi che il bimbo non mangerà ma ciucciandoli potrà comunque sentire il loro sapore.

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