Questa mattina, con una telefonata, il Ministro dell’istruzione Lucia Azzolina,ha parlato con Anita, la bambina che da giorni protesta contro la Didattica a distanza: la 12enne da giorni si reca all’ingresso della scuola e da lì si collega per le lezioni online.
E’ trascorso ormai un pò di tempo da quando, a causa della pandemina, le prime scuole hanno cominciato a chiudere e a ricorrere nuovamente alla didattica a distanza. Le scuole, infatti, sono state considerate tra i principali luoghi di diffusione del virus.
Tra le diverse polemiche per la riapertura, per l’uso delle mascherine e per le nuove modalità didattiche, la più rilevante è stata quella che si è accesa al momento della lenta e progressiva chiusura. E’giusto che i bambini studino a casa? E’ giusto privarli della socialità del momento scolastico? E’ egualitaria questa modalità che impedisce agli studenti meno abbienti l’accesso ai sistemi della Dad?
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Questa mattina il Ministro dell’istruzione Lucia Azzolina ha telefonato ad Anita, la 12enne che da giorni protesta contro questa modalità di apprendimento. La chiamata le avrà dato speranza? Ecco cosa è successo!
Scuola, la telefonata del Ministro Azzolina alla 12enne Anita
“Pronto? Sono il Ministro Lucia Azzolina!“: è cominciata così la telefonata che il Ministro dell’Istruzione ha tenuto con Anita. La 12enne, da giorni è impiegata in una tenace e pacifica protesta: ogni mattina, infatti, si reca all’ingresso della scuola e, all’esterno dell’istituto, si collega per la Didattica a distanza.
Il ministro, ha successivamente parlato anche con la madre della bambina: la donna, le ha spiegato quanto ritenesse le aule scolastiche sicure e lontane dalla diffusione virale. “Continuate a lottare per le scuole aperte, vi prego“, ha infatti chiesto alla Azzolina.
Il Ministro le ha risposto:” Stiamo facendo tutto il possibile per tenere le scuole aperte e permettere anche ai più grandi di rientrare, tenendo conto della situazione epidemiologica“.
La ragazzina, ha infatti spiegato quanto le mancasse studiare in aula e ha raccontato al Ministro dell’Istruzione i dettagli della sua protesta.
Lei ed un’altra ragazzina di nome Lisa, sono studentesse della scuola media Italo Calvino di Sant’Ottavio e hanno deciso di protestare manifestanto la loro contrarietà alla chiusura delle scuole e la loro necessità di socialità e di presenza.
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Ogni mattina, le due ragazzine, si recano all’ingresso della scuola e, mascherina fissa sul volto, seguono le lezioni attraverso un tablet. “In aula si impara di più grazie anche alla presenza fisica dei professori“, ha infatti specificato Anita.
“I professori sanno che siamo qua e ci appoggiano, anche perché ci hanno insegnato a credere nei nostri sogni“, ha infine concluso la 12enne.
Un bel gesto da parte di due ragazzine così giovani e con tanta voglia di imparare. Tuttavia, questo gesto non è stato esente dalla furia di qualche squilibrato del web: alle due sono, infatti, arrivati pesanti insulti e minacce.
E voi, Unimamme, cosa ne pensate?