Il numero delle donne incinte positive al Covid asintomatiche è una buona notizia

Secondo uno studio una buona parte delle donne incinte positive al Covid è risultato asintomatica, ecco cosa c’è da sapere.

donna incinta (fonte unsplash)
donna incinta (fonte unsplash)

Tantissime sono le ricerche sulle condizioni delle donne incinte positive al Covid19 durante questi lunghi mesi di pandemia.

Molte di queste ricerche si sono concentrate nel verificare se il virus si trasmettesse dalla mamma al feto, per saperne di più ecco un articolo passato che tratta l’argomento.

Lo studio in questione, invece, si è concentrato su un altro aspetto cioè nel capire se le donne in attesa positive al Covid sviluppassero o meno qualche sintomo.

Ne è emerso che il la maggior parte di queste è risultata asintomatica. La ricerca è stata portata avanti dall’autorevole Icahn School of Medicine at Mount Sinai che ha analizzato 130 tamponi di donne incinte ricoverate tra marzo e aprile in un ospedale dello Stato di New York.

Gli scienziati sono stati coordinati dalla professoressa Sheela Maru, docente presso il Dipartimento di Ostetriscia, Ginecologia e Scienze della Riproduzione.

L’età delle donne considerate era intorno alla trentina e nella maggior parte dei casi erano ispaniche.

Dall’analisi statistica è emerso che il 37% delle donne incinte è risultato positivo e fra le contagiate ben il 72% non aveva alcun sintomo da Covid al momento dell’infezione.

Questa informazione è fondamentale, dal momento che lo studio non specifica se le donne siano state controllate anche nei giorni a seguire dopo aver effettuato il tampone.

Oltre il 70% delle donne incinte positive al covid è asintomatico: la ricerca

donna incinta

La ricerca conferma l’evidenza che molti positivi sono asintomatici.  La principale autrice dello studio, però, ha voluto ribadire quanto sia essenziale effettuare questi screening a tappeto anche nel caso in cui si dovesse in futuro ripresentare una situazione simile. Ecco cosa ha dichiarato sulla rivista scientifica Plos One: Nelle future epidemie potrebbe essere prudente esaminare i dati degli screening dei reparti di travaglio e parto molto prima, perché le donne incinte continuano a cercare cure essenziali anche se sono in atto misure di distanziamento sociale e rappresentano anche la popolazione generale della comunità giovane e sana”.

Tra l’altro nonostante l’alto tasso di asintomatici, purtroppo, secondo una ricerca effettuata da i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie che ha analizzato oltre 1,3 milioni di donne in attesa, durante la gravidanza il rischio di finire in terapia intensiva e di respirare con la ventilazione meccanica è abbastanza alto.

Ovviamente però in termini assoluti il rischio non è assolutamente paragonabile a quello degli anziani o di chi soffre di comorbilità.

E voi unimamme eravate a conoscenza di questo studio?

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