Aiutiamo gli anziani abbandonati nelle case di riposo: l’appello da firmare

Anziani soli e abbandonati nelle case di riposo: l’appello per il diritto alla salute e la petizione da firmare.

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Aiutiamo gli anziani abbandonati nelle case di riposo: l’appello da firmare – Universomamma.it (Adobe Stock)

Una firma per il diritto alle cure e alla tutela per gli anziani nelle strutture di residenza sociosanitarie e socioassistenziali, dove purtroppo la pandemia di Covid-19 ha colpito duramente, con numerosi decessi tra gli ospiti e molti contagiati anche tra il personale. È la petizione lanciata da Amnesty International Italia.

L’organizzazione umanitaria evidenzia gravi carenze e trattamenti discriminatori nei confronti degli anziani ospiti delle case di riposo e residenze di assistenza sanitaria (Rsa), che ne hanno compromesso la salute, la vita perfino, e il diritto alle visite dei propri familiari, nel rispetto delle norme di sicurezza

Amnesty International Italia denuncia una situazione di abbandono degli anziani nelle Rsa, descritta nel rapporto “Abbandonati“, che raccoglie le testimonianze dei familiari degli anziani e anche degli operatori delle strutture. La ricerca segnala i problemi di sicurezza nelle strutture, la carenza di personale e l’insufficienza dei dispositivi di protezione. Tutti fattori che hanno aggravato i contagi da Coronavirus in una situazione già delicata e a rischio. Da qui l’appello a firmare la petizione per il diritto alla salute degli anziani nelle case di riposo.

Aiutiamo gli anziani abbandonati nelle case di riposo: l’appello di Amnesty International

Il titolo è emblematico, “Abbandonati“, ed è il rapporto di Amnesty International Italia sulle violazioni dei diritti degli anziani nelle strutture di residenza sociosanitarie e socioassistenziali  durante la pandemia di Covid-19.

Il rapporto è frutto di una ricerca condotta nelle strutture di Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto ed evidenza le lacune delle istituzioni italiane a livello nazionale, regionale e locale nell’adottare misure tempestive per proteggere la vita e la dignità delle persone anziane nelle case di riposo durante l’emergenza sanitaria da Covid-19.

Amnesty International denuncia il ritardo o la mancanza totale di provvedimenti adeguati per tutelare gli anziani nelle case di riposo e Rsa e gli operatori assistenziali che lavorano in queste strutture. Queste mancanze hanno causato, secondo Amnesty, vere e proprie violazioni del diritto alla vita, di quello alla salute e anche alla non discriminazione di ospiti e operatori.

Tra le criticità rilevate durante la pandemia e denunciate da Amnesty International ci sono:

  • l’intempestiva chiusura alle visite esterne delle strutture,
  • il mancato o tardivo sostegno delle istituzioni nella fornitura di dispositivi di protezione individuale (Dpi) alle stesse strutture,
  • il ritardo nell’esecuzione di tamponi sui pazienti e sul personale sanitario.

All’inizio dell’epidemia di Coronavirus in Italia, molti pazienti dimessi dagli ospedali sono stati trasferiti nelle Rsa nonostante fossero affetti da Covid-19 o sintomi compatibili con la malattia. Trasferimenti disposti senza l’applicazione di protocolli di sicurezza o verificare se le condizioni di adeguatezza delle strutture per questi pazienti.

Lacune e criticità hanno favorito la diffusione del virus all’interno delle strutture residenziali e assistenziali per anziani. Una condizione che purtroppo ha influito sull’elevata mortalità, con migliaia di anziani ospiti deceduti dall’inizio della pandemia dopo aver contratto il Covid-19.

Una situazione che secondo Amnesty International conferma la “de-prioritizzazione” di questa tipologia di presidi rispetto a quelli ospedalieri. Questo è accaduto nonostante gli avvertimenti dell’OMS, che fin dall’inizio della pandemia aveva dichiarato la popolazione anziana tra le più vulnerabili al Coronavirus.

Mancano ancora delle indicazioni, uniformi sul territorio nazionale, sui tamponi da effettuare all’interno delle strutture di residenza sociosanitarie e socioassistenziali per anziani, nell’ambito di uno screening continuativo.

Il rapporto di Amnesty International contiene anche numerose testimonianze di operatori sanitari e di familiari di pazienti anziani delle strutture che hanno riferito l’impossibilità o gli ostacoli incontrati nel tentativo di far ospedalizzare gli ospiti con Covid-19 o con sintomi simil-influenzali. Molti anziani sono stati lasciati nelle Rsa invece di essere ricoverati in ospedale, su decisione di delibere regionali, come accaduto in Lombardia, e non in seguito a valutazione clinica. Questo ha comportato la mancata tutela del diritto alla vita, alla salute e alla non discriminazione, sottolinea Amnesty International.

 L’emergenza sanitaria ha aggravato, poi, i problemi cronici delle strutture, come la carenza di personale che ha comportato un aggravio delle condizioni di lavoro degli operatori assistenziali, sottoposti a forte stress ed esposti a un maggiore rischio di contagio, anche per l’insufficienza dei dispositivi di protezione individuale (Dpi), le indicazioni scorrette sul loro uso o la mancanza di protocolli di sicurezza adeguati. Condizioni che hanno esposto ai pericoli del contagio anche il personale delle strutture socioassistenziali per anziani.

Da qui l’appello di Amnesty International, al Ministero della Salute e alle Direzioni Generali competenti delle Regioni Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, per tutelare il diritto alla salute degli anziani nelle case di riposo e nelle Rsa.

Amnesty denuncia vere e proprie violazioni dei diritti umani nei confronti degli anziani e chiede alle autorità di:

  • garantire in maniera tempestiva il pieno accesso a tamponi frequenti e regolari per anziani residenti nelle strutture, per il personale sanitario e i visitatori, oltre alla fornitura adeguata e continuativa di Dpi per le strutture;
  • garantire l’accesso pieno e paritario agli ospedali e ai servizi sanitari per i residenti anziani dei presidi sociosanitari. I diritti delle persone anziane residenti devono essere al centro della risposta e devono essere garantite visite e contatti significativi con le famiglie, nel rispetto delle misure di prevenzione del virus;
  • stabilire un meccanismo adeguato per valutare e sviluppare le capacità delle strutture residenziali sociosanitarie per persone anziane perché queste possano garantire un livello appropriato di prevenzione e controllo delle infezioni;
  • garantire piena trasparenza nella raccolta e nella pubblicazione di tutti i dati rilevanti in materia di decessi di persone anziane nelle strutture residenziali sociosanitarie durante la pandemia da COVID-19.

Per firmare l’appello: https://www.amnesty.it/appelli/firma-diritto-salute-anziani-case-di-riposo/?utm_source=DEM&utm_medium=Email&utm_campaign=DEM8483

Ricordiamo anche “ogni anziano è tuo nonno“, l’appello rivolto ai giovani la scorsa estate da Papa Francesco per far sentire la loro vicinanza agli anziani.

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(Adobe Stock)

Che ne pensate unimamme? Firmerete l’appello?

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