Scoperta scuola abusiva: accoglieva bambini dai 2 agli 6 anni

Una scoperta assurda, quella avvenuta nel riminese. Gli agenti di polizia hanno smascherato una scuola abusiva.  Ecco cosa si sa al momento.

Scoperta scandalosa di un asilo abusivo

A Rimini,  gli agenti di polizia hanno scoperto qualcosa di assurdo, dietro ad un’apparente associazione sportiva. Infatti, in via Montecieco, sorgeva una scuola di infanzia non autorizzata, figurava su carta come associazione sportiva.

I suoi locali, interni ed esterni erano adibiti come un vero e proprio asilo e ospitava dei bambini durante il giorno. Mentre, l’orario di apertura partiva alle 8 e terminava alle 14.30. Durante questa fascia oraria, i piccoli potevano giocare e trascorrere il tempo insieme, consumando i pasti.

Il numero dei bambini iscritti, compresi tra i due e i sei anni, erano 46. Di questi,  36 erano quelli di età inferiore ai sei anni, 5 di età inferiore ai tre e 5 di età compresa fra i sei e gli otto.

Ma quello che sorge spontaneo chiedere è: perché nascondere un asilo? Perché farlo figurare come un’associazione sportiva? Chi erano questi bambini?

La scoperta dietro la scuola abusiva: accoglieva figli di no vax

Rimini, polizia scopre asilo abusivoSembrerebbe che molti dei bambini che frequentavano la scuola, erano figli di genitori no vax.

Pertanto, non in regola con le vaccinazioni. Ecco quindi, svelato il motivo celato dietro la struttura abusiva.

I vari accertamenti condotti dalla polizia riportano che i genitori, per usufruire del servizio abusivo, dovevano pagare una retta mensile che ammonta di 250 euro circa. Durante i controlli effettuati è emerso che le mamme e i papà dei bambini erano no vax, per cui portavano i figli all’asilo privi di qualunque vaccinazione chem come ben sappiamo, è obbligatoria.


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Inoltre,  ulteriori approfondimenti in merito agli ambienti interni, riportano che nessun luogo della struttura era a norma al fine di ospitare un nido e che quelli esterni, non rispettavano assolutamente le norme di sicurezza standard.

Per non parlare dei pasti che venivano preparati da una cucina allocata a San Marino e non verificati dall’Ausl Romagna. Un ulteriore illecito che aggrava la situazione, già scandalosa di per sé.

Al termine del controllo, la struttura ha ricevuto una multa di 8 mila euro, per non avere rispettato la legge.

In merito alla questione, si è espresso Mattia Morolli, l’assessore ai servizi Educativi del Comune di Rimini, sostenendo che i requisiti previsti dalla legge consento di dare qualità al servizio affinché sia idoneo e sicuro per i bambini e per il loro benessere. Non sono vincoli o cose burocratiche.

Pertanto, le norme esistono al fine di regolamentare, dare qualità e offrire benessere a chi usufruisce di questi servizi in certe strutture.

Unimamme e voi cosa ne pensate di questa notizia? ne eravate già al corrente?

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