Catenella porta ciuccio, quanto deve essere lunga? La legge che mette al sicuro i bambini

Quanto deve essere lunga la catenella porta ciuccio? Non tutti sanno che c’è una legge che mette al sicuro i bambini. 

È sicuramente il ciuccio tra i primi accessori che si regalano ad una neomamma per l’arrivo del suo bebè. Considerato, infatti, che i genitori provvedono già a comprare tutto quello che occorre prima ancora della sua nascita, i parenti e gli amici stretti non possono fare altro che provvedere all’acquisto di oggetti marginali, ma con un’utilità decisamente pazzesca.

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Cosa sapere catenella porta ciuccio – universomamma

Vi è mai capitato di vedere bebè col ciuccio in bocca ed una grossa catenella che lo mantiene forte e saldo al suo capo d’abbigliamento? Parliamo di un accessorio parecchio gettonato per i neonati, che permette loro non solo di tenere il succhiotto sempre sotto mano, ma anche di non perderlo e di farlo cascare a terra. Insomma, come potete vedere, la sua funzione non può essere assolutamente presa sottogamba. E questo fa anche capire perché ne esistono di diversi tipi in commercio. Ed ognuno di questi va a gran ruba.

Fate molta attenzione, però: l’acquisto di una catenella del genere non deve essere affatto casuale, ma deve rispettare alcune “condizioni” che mirano alla sicurezza del bambino. Scopriamo insieme, infatti, quanto deve essere lunga per evitare il rischio di soffocamento del bebè. 

Quanto deve essere lunga la catenella del ciuccio: finalmente la risposta

Se anche voi avete intenzione di regalare ad una vostra amica neomamma una catenella porta ciuccio, sappiate che la scelta che dovrete fare deve essere piuttosto accorta. Con questo intendiamo dire, quindi, che non dovete assolutamente comprare la prima che vi piace, ma dovete fare estremamente attenzione a ciò che state acquistando. E capire se l’accessorio rispetta una serie di accortezze.

Tra le prime cose a cui bisogna fare particolare attenzione quando si compra un regalo del genere, è sicuramente la sua lunghezza. E il motivo non è assolutamente scontato. Se la catenelle fosse troppo lunga, infatti, sarebbe un vero e proprio pericolo per il piccolo, che rischierebbe di soffocarsi. È proprio per questo motivo, quindi, che una legge ha stabilito a quanto deve ammontare la sua dimensione.

ciuccio
Lunghezza catenella – universomamma

La lunghezza massima consentita è di circa 22 centimetri. Solo rispettando questa condizione, quindi, la catenella non solo è super sicura per il piccolo, ma può tranquillamente svolgere la sua iniziale funzione.

Se è di fondamentale importanza mantenere questo “standard”, è anche indispensabile sapere che è consigliabile non aggiungere null’altro alla cordicella. Non arricchitela, quindi, con elastici, nastri e qualsiasi altra cosa: in questo modo il piccolo potrebbe ugualmente strangolarsi.

Alcuni validi consigli per togliere il ciuccio al bebè

Sono davvero diverse le fasi di vita del bebè con cui ciascun genitore deve avere a che fare con non poche difficoltà. Non parliamo, fate attenzione, solo dello spannolinamento o, addirittura, dello svezzamento, ma anche l’iniziare a fargli capire che il ciuccio non può tenerselo a vita. Care neomamme e neopapà, mettetevi l’anima in pace: prima o poi arriverà anche per voi questo momento!

Ci sono bambini che “subentrano” in questa fase spontaneamente e che non hanno assolutamente bisogno di “pressioni” da parte della mamma e del papà. Ed altri che, invece, faticano un po’, dando vita ad una vera e propria battaglia con i propri genitori. Oggi noi non stiamo qui a dirvi quale sia il momento migliore per iniziare ad approcciare a questo cambiamento – come detto più volte, infatti, ogni piccolo è a sé – vogliamo, però, darvi una serie di validi consigli da poter mettere in pratica se non volete arrecare dei veri e propri traumi al bebè.

come togliere ciuccio
Consigli togliere ciuccio bebè – universomamma

Tra le prime raccomandazioni che ci sentiamo di darvi, cari genitori, è sicuramente questa: non abbiate un atteggiamento aggressivo nei confronti del vostro piccolo. Adottare maniere forti, inventare chissà quale storie bizzarre oppure toglierglielo da un momento all’altro, non fa altro che generare in lui una sensazione di insicurezza, frustrazione ed angoscia. L’atteggiamento migliore da utilizzare in questi casi, così come dicono gli esperti del settore, è quello di “assecondare” le sue richieste, almeno in un primo momento. Altra cosa da fare in una situazione del genere, è fargli chiaramente comprendere quanto alcune attività – quali, mangiare e parlare – possano risultare diverse senza l’ausilio del ciuccio. E, magari, farglielo capire con parole semplicissime. Infine, non dimenticate di iniziare questo “percorso” insieme ad altri tipi di cambiamenti.

Piccole accortezze, da come si può chiaramente comprendere, che vi permetteranno di raggiungere il vostro obiettivo con ottimi risultati. Qualora non dovesse essere così, non disperatevi: arriverà il momento giusto anche per questo piccolo ma grosso cambiamento.

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