Streptococco, boom di contagi: come riconoscerla e cosa fare in caso di contagio

In Italia i pediatri hanno lanciato l’allarme: è boom di scarlattina e streptococco dallo scorso Gennaio. Ecco i consigli per starne alla larga e per affrontarlo al meglio in caso di contagio.

I pediatri lo hanno indicato con allarme: a partire dallo scorso Gennaio in Italia sono impennati i casi di scarlattina e streptococco tra bambini ed adolescenti sotto ai 15 anni. Il motivo? Il Covid, ancora lui: le restrizioni, i confinamenti e le mascherine hanno reso il sistema immunitario meno reattivo e dunque più esposto a rischi di incapacità a contrastare batteri.

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Ecco come superare l’infezione da streptococco – universomamma.it

Ed ecco l’aumento dei casi tra i bambini. Anche il Ministero della Salute è intervenuto per confermare attraverso una circolare dettagliata che “a livello nazionale si sta registrando un aumento dei casi di scarlattina a partire da Gennaio 2023”. L’aumento riguarda l’infezione dal batterio streptococco del gruppo A.

Oltre a causare forme non preoccupanti di malattie come tonsillite e faringite, lo streptococco beta-emolitico del gruppo A può condurre alla scarlattina. Per curarla al meglio, l’aspetto più importante é di riconoscerne i sintomi con tempestività e quindi procedere, solitamente, con l’assunzione di antibiotici. Scopriamo quindi i sintomi, ma anche come tentare di scampare il contagio e cosa fare invece nei casi in cui insorga la malattia.

Le indicazioni del Ministero della Salute su prevenzione, sintomi e cure

È stato il Ministero della Salute ad indicare le linee guida per prevenire, riconoscere e cura la malattia al meglio. Partiamo dalla prevenzione. La scarlattina è una malattia contagiosa. Il contagio può avvenire nel periodo compreso tra l’insorgenza dei sintomi e le successive 24 ore circa dall’inizio della terapia antibiotica.

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Ecco il parere degli esperti – universomamma.it

Durante questo frangente temporale, dunque, é bene restare in casa, coprire bene naso e bocca quando si tossisce o starnutisce – perché l’infezione avviene proprio tramite le gocce di saliva e muco espettorate con tosse e starnuti – areare regolarmente gli ambienti,  igienizzare frequentemente il corpo e tutti gli oggetti personali utilizzati, come asciugamani e lenzuola.

I sintomi tipici della scarlattina sono l’emergenza di mal di gola, seguita da febbre superiore ai 38 gradi, ingrossamento dei linfonodi del collo, mal di testa ed esantema, ovvero l’irritazione della pelle che si presenta nella forma di piccole vescicole o bollicine, solitamente nelle aree di schiena, pancia, torace e talvolta del viso. Anche la lingua può ricoprirsi di una patina bianca.

In caso di insorgenza, per curare la scarlattina è sufficiente una terapia antibiotica, che verrà prescritta dal medico pediatra. Nei casi in cui la febbre raggiunga gradazioni elevate e conduca a dolori significativi, potranno essere consigliati anche paracetamolo ed ibuprofene. In caso di contagio, non preoccupiamoci: la scarlattina non è più pericolosa ed il sistema immunitario è in grado di contrastarla e debellarla celermente. L’importante è che l’intervento terapeutico avvenga in modo tempestivo.

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