Via smartphone e tv, i bambini devono annoiarsi: nuovo studio spiega perché la noia è vitale per la crescita

Tutti prima o poi hanno dei momenti in cui si annoiano e questo non esclude i bambini, ma non serve preoccuparsi. Stimolare continuamente è peggio. 

Quando i figli piccoli sembrano irrequieti o stanchi di tutti i giochi che hanno a disposizione, alcuni genitori entrano in crisi. Specialmente per i figli unici quando si teme che non siano abbastanza occupati e subito si pensa a come impegnarli. Così c’è chi propone di giocare insieme e chi ricorre alla tecnologia, ficcando loro in mano uno smartphone. Così distratti dai videogiochi mobile o dai video i bimbi rimangono costantemente stimolati…peccato che non sia davvero un bene. Gli si toglie infatti la libertà di annoiarsi.

lasciare annoiare i bambini fa bene
I device elettronici tengono occupati i piccoli, ma non sono la soluzione. (universomamma.it)

Che cosa si intende? Semplicemente che per un bambino come per un adolescente o un adulto non è un problema sperimentare questo stato d’animo. Chi afferma di non annoiarsi mai semplicemente non si ferma mai un secondo e di sicuro ha accumulato un discreto carico di stress. Lo smartphone e il tablet guarda caso si tirano fuori quando si è in coda o si aspetta qualcuno, ma ci porta a diventarne dipendenti in breve. Tanto che se la batteria è scarica ci si ritrova smarriti, senza sapere come occupare il tempo.

L’importanza della noia

Considerando questi aspetti esporre i bimbi già da subito allo smartphone è la cosa peggiore che si possa fare. Molti genitori tendono a confondere la noia con l’infelicità, e per questo sentono di dover fare qualcosa. Dimenticano che proprio la noia può essere un impulso per i figli a inventarsi qualcosa da soli. Ma soprattutto che essere entusiasti 24 ore al giorno è impossibile.

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Altro che smartphone, ai bambini basta poco per tenersi impegnati. (universomamma.it)

Non avere niente da fare per dei brevi periodi durante la giornata è l’occasione per favorire l’introspezione. I pensieri sono liberi di vagare e ripensare alla giornata o ai ricordi, ma è anche il momento di farsi venire delle idee. Molti ricorderanno che da piccoli se dicevano di annoiarsi si sentivano dire “Vai a giocare fuori!”. Non si trattava di un brutto consiglio perché la noia spinge a cercare, a esplorare.

Molti bambini scoprono ad esempio di potersi appassionare alla natura proprio quando finalmente hanno a disposizione del tempo. Ad esempio durante una vacanza in montagna o al mare se lasciati liberi di esplorare i dintorni bastano loro dei semplici rametti per improvvisare battaglie nei boschi. Altro che videogiochi o set enormi di Lego, tra gli alberi o gli scogli al mare c’è già tutto ciò che serve.

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