Inchiesta dai risvolti non positivi quella che ha messo sotto la lente d’ingrandimento i biscotti per la colazione integrali: ecco la verità.
Per quanto si cerchi di dare ai propri figli colazioni varie e il più sane possibile, molto spesso per questioni di praticità, di facilità nello stabilire una quantità adeguata alle loro necessità e anche per motivazioni di gusto si scelgono i biscotti. Pratici, comodi e gustosi, ne esiste un’infinita varietà: proprio per capire la reale corrispondenza tra ciò che è indicato in etichetta e ciò che davvero contengono, alcuni marchi sono stati analizzati.
![Biscotti integrali, la verità sulla farina](https://www.universomamma.it/wp-content/uploads/2023/07/biscotti-universomamma.it-04072023.jpg)
In particolar modo, gli studiosi hanno voluto comprendere se la dicitura “integrale” indicata sulla confezione corrisponda davvero all’uso di farine integrali nella preparazione o se, invece, sia semplicemente una leva di marketing. Ecco gli esiti dell’inchiesta condotta dalla rivista Il Salvagente, che ha analizzato 82 prodotti da forno “integrali”, almeno in etichetta.
Cosa contengono davvero i prodotti integrali
Secondo l’analisi de Il Salvagente, che ha analizzato molte etichette di prodotti da forno con la dicitura integrale, nella maggior parte dei casi i prodotti presi sotto esame contenevano farina ricostruita unita a farine raffinate. Solo una minima percentuale era composta al 100% da farine integrali. Tra i peggiori si segnalano la Mulino Bianco con i Molinetti con farina di grano saraceno, che in realtà è contenuta solo per il 6.3%, i frollini con farina integrale di grano saraceno della Lidl Forno, che in realtà è contenuta solo per il 6.3% e il frollino con farina integrale e gocce di cioccolato Il Gran Turchese Più, che non contiene autentica farina integrale.
![Biscotti integrali ecco i peggiori](https://www.universomamma.it/wp-content/uploads/2023/07/biscotti-universomamma.it-04072023-1.jpg)
Quando un prodotto viene venduto per “integrale” non significa che, tra gli ingredienti, non possa esserci farina raffinata o farina ricostruita, cioè farina di frumento a cui è stata aggiunta della crusca. Di fatto, però, importanti sono le percentuali dei diversi prodotti e la relazione tra le quantità. A livello salutistico, la farina integrale non la si può considerare equivalente a quella ricostruita, poiché la seconda ha un indice glicemico più alto e quindi sconsigliata per chi soffre di diabete, che potrebbe essere tratto in inganno da questa dicitura.
Rispetto alla integrale, però, la ricostruita ha il vantaggio di conservarsi per più tempo e di garantire una lievitazione migliore: l’aggiunta di crusca ha come finalità quella di dare al prodotto la classica estetica e il colore marroncino tipico dei prodotti integrali.