Aggressività nei bambini: in che modo reagire quando i figli alzano le mani

Se vi è stato riferito o avete visto vostro figlio avere atteggiamenti aggressivi nei confronti altrui, ecco cosa dovete fare.

Non è mai facile fare il genitore e uno dei compiti più difficili è quello dell’educazione, quindi anche della correzione dei comportamenti sbagliati e dannosi assunti da proprio figlio. Una delle situazioni più complesse è quella del bambino aggressivo, che quindi ha manifestazioni fisiche importanti nei confronti dei coetanei, dei maestri o anche dei genitori: ecco in questi casi cosa è meglio fare.

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Come intervenire su un bambino aggressivo: il consiglio degli esperti (Universomamma.it)

Innanzitutto, è bene sottolineare che secondo gli psicologi l’aggressività dei bambini è una manifestazione di difesa ed è un comportamento finalizzato ad esprimere un bisogno di attenzioni, oppure ancora è una reazione a un normale impedimento. In alcuni casi, la rabbia fisica interviene quando il bambino non riesce ad esprimere a parole il proprio dispiacere: ecco quindi cosa può fare il genitore per scoraggiare questo comportamento ed aiutare il proprio bambino.

Cosa fare nel caso in cui tuo figlio sia aggressivo nei confronti degli altri

Quando un bambino ha degli atteggiamenti aggressivi, la prima cosa da fare è quella di mantenere la calma, facendo attenzione a non cedere alle sue richieste né avendo una reazione esagerata, poiché gli si farebbe capire che comunque quell’aggressività ha avuto come esito un aumento dell’attenzione nei suoi confronti. Mantenere nei confronti del bambino un atteggiamento corretto lo aiuterà a calmarsi: parlategli con calma e fermezza, condannando ciò che ha fatto ed aiutandolo ad esprimere le sue emozioni, che dovrebbero essere di rabbia e delusione.

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I consigli degli esperti per calmare un bambino aggressivo (Universomamma.it)

Accogliere le sue emozioni negative non significa incoraggiarlo ad assumere nuovamente atteggiamenti aggressivi, poiché le due cose sono distinte. Ciò che possiamo fare in quanto genitori è insegnargli che la rabbia, la frustrazione e la negatività esistono e che faranno sempre parte della sua vita: ciò che deve imparare, però, è a gestirle e farle emergere in un altro modo, più costruttivo e meno dannoso per sé e per gli altri.

Se quindi un bambino alza le mani, evitate assolutamente di alzarle a vostra volta poiché questo comportamento avrebbe come unica conseguenza il rafforzamento della sua rabbia, senza alcuna via d’uscita più serena. Parlategli con calma, condannate i suoi comportamenti e aiutatelo a trovare un’alternativa, per esempio proponendogli di disegnare la sua rabbia, di urlarla o di cantarla: vi accorgerete che questo metodo lo aiuterà molto di più di una punizione.

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