Obesità materna, si rischia di creare questo problema al figlio per tutta la sua vita

La condizione fisica della mamma durante la gravidanza ha importanti implicazioni sulla salute del figlio. Ecco cosa succede se soffre di obesità.

Quando la donna è incinta, fisiologicamente prende peso e questo va aumentando via via che la gravidanza progredisce, per via della crescita del bambino. A seconda dello stato di partenza, cambia il numero di chili che le è consigliato prendere: se si parte da un normopeso, se ne prendono circa tra gli 8 e i 12, mentre chi parte sottopeso è utile che ne prenda qualcuno in più. Nel caso in cui però parta da una condizione di sovrappeso o di obesità, ecco che conseguenze possono esserci per il nascituro.

conseguenze obesità materna
Obesità materna: le conseguenze sulla salute del figlio (Universomamma.it)

Ebbene sì, la scienza ha correlato l’obesità materna durante la gravidanza ad alcune precise condizioni patologiche del bambino, soprattutto se maschio. Questo, quindi, significa che il suggerimento delle ostetriche e dei ginecologi in merito al monitoraggio del peso in gravidanza non è finalizzato solo a una questione puramente numerica o estetica, ma si parla anche e soprattutto di salute: ecco a cosa potrebbe andare incontro il bambino.

Obesità materna in gravidanza e testosterone: qual è il legame

Un gruppo di ricercatori ha recentemente voluto approfondire qual è il legame tra il testosterone in età adulta, i fattori che precedono la nascita e lo sviluppo del peso corporeo da bambini e per farlo ha preso in considerazione un gruppo di uomini finlandesi nati nel 1966. Qui ha individuato due gruppi: quelli con livelli normali di testosterone e quelli con livelli bassi. In merito al secondo gruppo, ha quindi scoperto che questi uomini avevano più probabilità di aver avuto una madre obesa durante la gravidanza, ma non solo.

Obesità materna: le conseguenze
Cosa accade se si soffre di obesità in gravidanza (Universomamma.it)

Anche l’aumento di peso nei primi anni di vita è correlato a bassi livelli di testosterone nell’età adulta, soprattutto se anticipato rispetto ai coetanei: se solitamente il rebound adiposo avviene tra i 5 e i 7 anni, in chi ha meno testosterone si è scoperto che probabilmente è accaduto più presto e con maggiore intensità. Di fatto, queste scoperte consentono di avere un approccio preventivo nei confronti di questa carenza, sostenendo le mamme nella perdita di peso in eccesso e aiutando i bambini a vivere la crescita in modo sano ed equilibrato.

Il testosterone, infatti, non ha una finalità solo riproduttiva o sessuale ma influisce sul benessere generale del corpo, poiché livelli bassi possono favorire l’obesità, il diabete di tipo 2, la sindrome metabolica ed anche le malattie cardiovascolari.

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