Neomamme niente paura, arriva l’assistente materna: in cosa consiste questa nuova figura professionale

L’assistente materna è una nuova figura professionale che ha il compito di aiutare le neomamme con i loro figli appena nati.

Un nuovo progetto attivo già in altre nazioni europee potrebbe prendere il via con l’intento di sostenere le donne appena diventate mamme. Le risorse stanziate corrispondono a 100/500 milioni di euro.

Assistente materna cosa fa
Chi è l’assistente materna – Universomamma.it

Quando nasce un figlio i genitori vivono un turbinio di emozioni. La gioia di avere tra le braccia il frugoletto è spesso accompagnata dalla paura di non essere all’altezza, dai dubbi su come comportarsi e da una continua domanda, “sto facendo la cosa giusta?”. I timori sono comuni e comprensibili. La responsabilità di un neonato può spaventare soprattutto quando si tratta del primo figlio.

I primi sei mesi sono i più duri tra pianti, stanchezza, allattamento. Spesso un aiuto esterno è necessario per riuscire a gestire la nuova situazione con maggiore tranquillità. Da qui l’idea di istituire una figura professionale che starà accanto ai neogenitori nei primi mesi di vita (tre oppure sei). Nella prossima Legge di Bilancio potrebbe apparire, dunque, lo stanziamento di una cifra compresa tra 100 e 500 milioni di euro a sostegno del progetto.

Qual è il ruolo e come diventare assistente materna

L’assistente materna aiuterà la mamma direttamente a domicilio. La sua presenza potrà anche non essere fisica. In caso di bisogno si potrà contattare telefonicamente oppure in videochiamata.

Assistente materna come si diventa
Il ruolo dell’assistente materna – Universomamma.it

In questo modo non solo il carico di ansia dei genitori potrà essere alleggerito ma ne trarrà giovamento anche il sistema sanitario. Spesso i neogenitori ricorrono al pediatra o si recano all’ospedale per problemi molto semplici e banali che un’esperta come l’assistente materna potrebbe risolvere in autonomia.

Per diventare assistente materna non occorrerà seguire un percorso universitario ma bisognerà seguire un corso di formazione che durerà tra i sei e i nove mesi. Durante la formazione acquisirà le competenze necessarie per rispondere ai dubbi dei genitori sul cambio del bebè, sulla preparazione del pasto, sui pianti, le coliche. Riuscirà anche a capire se la neomamma attraversa un momento difficile evitando che si incorra in complicazioni come la sindrome depressiva post partum.

Saranno le Regioni a definire le modalità operative della nuova figura professionale. L’intento sembrerebbe essere quello di avere tre assistenti materne ogni 20 mila abitanti. Si pensa di offrire il servizio anche alle neomamme durante i primi mesi di gravidanza per circa venti ore. Tutti i dettagli si conosceranno quando il progetto sarà presentato ufficialmente, forse nella Legge di Bilancio 2024.

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