Carcinoma mammario, molte donne non sanno come esaminare il proprio seno: la diagnosi precoce è fondamentale

La prevenzione costituisce il fattore chiave per intervenire in tempo sulla tumore più frequente nelle donne, ma spesso non se ne conoscono le modalità.

Sul piano sanitario, la realtà presenta e manifesta fenomeni oggettivamente contrastanti: da un lato si sta accentuando la precocità di diverse patologie nella popolazione; dall’altro, per fortuna, s’innalza l’aspettativa di vita. Sebbene – occorre dirlo per amore di verità – cresce il rischio di mortalità tra le fasce giovani (in virtù, appunto, della precocità). In parallelo, non si contano più – se non scientificamente – gli agenti esterni, ambientali che contribuiscono all’inasprirsi di determinate malattie.

diagnosi carcinoma mammario
Prevenire il carcinoma mammario (universomamma.it)

D’altronde, l’ambiente non può essere escluso dalle considerazione in ordine sanitario e patologico: le componenti dell’inquinamento, e dunque nella fattispecie all’interno delle grandi città, si insinuano nelle dinamiche di diffusione nei vari piani demografici senza troppe distinzioni. Non raramente, però, le distinzioni sono di ordine sessuale, ognuna delle quali contraddistinta dal suo tratto di precocità, e talvolta di aggressività.

Carcinoma mammario, perché giungere ad una diagnosi precoce

A consolidare importanti posizioni nelle classifiche delle patologie più diffuse, vi sono le neoplasie e i tumori. Sono ben note le peculiarità aggressive che emergono dalle sempre più frequenti diagnosi, così come sono purtroppo sempre più familiari i pesanti percorsi di cura. È oramai acclarato come nel mondo, nel caso delle donne, la neoplasia più affermata è rappresentata dal carcinoma mammario.

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Prevenire il carcinoma mammario (universomamma.it)

Non soltanto il tumore al seno è la forma manifesta prevalente tra le neoplasie, ma è anche in cima alle patologie complessive del genere femminile, comprendo il 30% dei casi. Eppure nonostante la diffusione, le linee di prevenzione sono in buona misura largamente sconosciute, o quantomeno, per varie ragioni, vengono seguite minoritariamente. La nota positiva, nonostante l’incidenza tra le giovani, sta nel fatto che la mortalità è in diminuzione (il 6% in meno tra il 2015 e il 2020).

Carcinoma mammario, l’importanza della prevenzione femminile

Solamente nello 0,4% dei casi registrati si tratta di una lesione maligna, mentre crescono le lesioni benigne (come le cisti). Accorgersene non è facile “a occhio nudo” se la lesione è ad uno stato iniziale; infatti, è allo stato avanzato che si formano noduli palpabili e visibili, collocati nel quadrante superiore esterno della mammella.

Le donne possono attivare una diagnosi precoce se notano eventuali alterazioni nella forma del capezzolo, perdite da un singolo capezzolo, cambiamenti nella forma del seno o nella pelle (il colore buccia d’arancia localizzato), e anche l’ingrossamento di linfonodi ascellari. La “diagnostica per immagini” resta lo strumento più efficace per approfondire i primi segnali di allarme, ossia: mammografia ed ecografia mammaria; eventuale risonanza magnetica.

Non si esclude che si proceda ad una biopsia del nodulo, o al lavaggio dei dotti, dai quali si prelevano cellule della loro parete, analizzate al microscopio in ricerca di eventuali atipie (differenze rispetto alla norma) e da qui procedendo ad altri esami (esame citologico ed esame istologico). Valutando la “stadiazione”, ossia il livello di evoluzione del carcinoma mammario, si esamina: l’estensione della malattia, il coinvolgimento dei linfonodi; la presenza di metastasi. Da questi criteri si inizia a redigere una strategia che con tutta probabilità non eviterà l’intervento chirurgico, ma si ricorrerà ad una chirurgia conservativa volta a salvare il seno, con la rimozione della sola zona di lesione.

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