Affidi illeciti a Bibbiano, bambina rivede i genitori dopo due anni

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Famiglia (iStock)

Affidi illeciti a Bibbiano, bambina rivede i genitori dopo due anni. Le mancavano gli abbracci del padre.

A Bibbiano, comune della Val d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, travolto dallo scandalo degli affidi illeciti scoperti dall’inchiesta “Angeli e Demoni“, una bambina che era stata allontanata dalla famiglia di origine potrà finalmente riabbracciare i suoi genitori.

Affidi illeciti a Bibbiano, bambina rivede i genitori

La vicenda che ha travolto il piccolo comune emiliano di Bibbiano e sconvolto l’Italia, sui bambini che sarebbero stati tolti illecitamente alle famiglie per affidarli ad altre che avrebbero avuto dei legami con gli operatori sociali e percepito compensi, sta assumendo contorni più definiti.

Nell’inchiesta, chiamata “Angeli e Demoni“, e coordinata dalla Procura di Reggio Emilia, sono indagate 29 persone, di cui 16 sono state sottoposte a misure cautelari. Claudio Foti, uno degli psicologi indagati nel caso, prima arrestato e poi liberato, non era nemmeno laureato in psicologia ma poteva esercitare la professione grazie ad una sanatoria del 1989 che con l’introduzione della legge che finalmente regolava la professione consentì l’iscrizione all’albo degli psicologi che all’epoca esercitavano pur con altri titoli di studio.

Nel frattempo, alcuni dei bambini di Bibbiano che erano stati tolti ai genitori sono tornati dalle loro famiglie di origine. Una decisione presa dal Tribunale dei Minori di Bologna prima che scoppiasse lo scandalo dell’inchiesta e forse proprio per proteggere i minori ed evitare il clamore eccessivo che è esploso sulla vicenda, con strumentalizzazioni e gogne mediatiche.

Ora un’altra bambina che era stata tolta ai genitori potrà finalmente rivederli, seppure separatamente, dopo quai due anni. Alla bambina è stato dato il nome di fantasia Maria, per proteggere la sua identità. Maria non è stata ancora riconsegnata ai genitori, ma potrà finalmente riabbracciarli. Durante la lontananza, come ha raccontato alla psicologa che la seguiva, le sono mancati gli “abbracci di papà”.

Maria era stata allontanata dalla famiglia quando aveva 9 anni a causa di problemi sorti durante la dolorosa separazione dei genitori. La bambina ne aveva sofferto, con uno stress emotivo forte che le aveva dato dei problemi a scuola. Il suo caso aveva destato l’attenzione dei servizi sociali che a febbraio 2018 decidevano di allontanarla dalla sua famiglia per darla in affidamento a una coppia di donne.

Seguivano alcune relazioni dei servizi sociali in cui si spiegava che per il bene della bambina era meglio che Maria non vedesse più i suoi genitori. Come riporta l’inviato di Repubblica a Bibbiano, nelle relazioni degli operatori sociali si parlerebbe addirittura di abusi sessuali in ambito familiare. Sempre dalle relazioni risulterebbe poi il rifiuto della bambina di voler rivedere i genitori e la manifestazione di paura nei loro confronti. Relazioni che però per la Procura di Reggio Emilia sarebbero false.

Le intercettazioni effettuate dai carabinieri con microspie hanno registrato la vice di Maria mentre chiede dei genitori agli operatori sociali e alla coppia a cui è stata affidata. La bambina dice dei genitori: “Io non ricordo di aver detto di non volerli più vedere”. A una psicologa che le aveva chiesto se avesse voluto incontrarle i genitori la risposta è stata: “Mi piacerebbe. Ogni tanto mi capita di piangere perché mi mancano gli abbracci di papà“.

Durante l’allontanamento Maria aveva scritto delle lettere al padre, chiedendogli di andarla a prendere e darle “uno di quegli abbracci che mi mancano tanto“. Lettere che però gli operatori sociali non hanno mai consegnato al padre. Ora finalmente Maria potrà riabbracciare il suo papà

Che dire unimamme, non ci sono molti commenti da fare, se non augurarsi che questa vicenda si risolva per il meglio per tutti i bambini coinvolti.

 

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