Bimba costretta a mangiare tonno e cracker a mensa: la decisione del Comune

bambina discriminata a mensa
fonte: istock

Una famiglia di una bimba non paga la mensa scolastica e lei viene discriminata.

Una bambina delle scuole elementari di Minerbe, in provincia di Verona, si è vista servire, a mensa, un pacchetto di crackers e una scatoletta di tonno.

Bambina discriminata a mensa: cosa è avvenuto

Il fatto, emerso tramite il quotidiano l’Arena, è stato denunciato dalla segreteria provinciale del Partito democratico.

La decisione di privare la bimba del pasto usuale sarebbe scaturita dal mancato pagamento della retta per la mensa, a cui sarebbero seguiti i provvedimenti descritti.

La scelta sarebbe stata concordata tra i gestori della mensa e il Comune, il cui sindaco è il leghista Andrea Girardi.

A quanto pare dopo una serie di solleciti, non trovando risposta nei genitori, si è stabilito di procedere in questo modo.

Naturalmente la situazione ha turbato la bimba che si è messa a piangere quando si è vista servire un pasto diverso da quello dei compagni.

Pare che si siano verificati altri cosi del genere e in quelle occasioni le insegnanti avrebbero rinunciato al loro pasto per darlo ai bambini.

Massimo Momi, vicesindaco con delega alle politiche famigliari, si sarebbe trattato di un caso limite. Servire cracker e una scatoletta di tonno alla piccola sarebbe valso come sinonimo “di correttezza” verso le famiglie che pagano la mensa.

Da parte del PD la reazione di condanna nei confronti della gestione di una situazione critica, secondo loro l’amministrazione non solo ha la possibilità ma anche il dovere” di andare incontro a situazioni di difficoltà economiche “e in ogni caso non possono rivalersi sul minore, ossia sull’anello debole di tutta questa catena“.

Unimamme, cosa ne pensate di questo provvedimento di cui si parla su Repubblica e di cui a farne le spese è stata questa piccolina?

In passato il Tribunale aveva condannato il Comune di Lodi per aver escluso dei bambini dalla mensa.

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