Coronavirus e allattamento al seno: come evitare la trasmissione materno-infantile

Coronavirus e allattamento al seno: i consigli degli esperti per evitare la trasmissione materno-infantile.

coronavirus allattamento al seno
Coronavirus e allattamento al seno: i consigli per evitare la trasmissione materno-infantile – Universomamma.it (iStock)

L’epidemia di coronavirus che sta colpendo l’Italia sta finendo per coinvolgere anche le donne incinte e che presto allatteranno o le mamme che hanno già partorito e stanno allattando al seno i loro bambini. Come sappiamo, è più difficile che i bambini piccoli prendano il coronavirus e quando accade il decorso della malattia non è grave come negli adulti, almeno finora. Tuttavia è preferibile evitare che il contagio si verifichi. In merito, gli esperti hanno pubblicato le indicazioni per evitare la trasmissione materno-infantile del coronavirus attraverso l’allattamento al seno. Ecco di cosa si tratta e cosa bisogna sapere.

Coronavirus e allattamento al seno: come evitare i rischi di trasmissione

Tra i rischi dell’epidemia di coronavirus, malattia Covid-19 provocata da Sars-CoV-2, c’è anche quello della trasmissione materno-infantile con l’allattamento ma anche prima, durante e dopo il parto. Per questo motivo sono state elaborate delle indicazioni per ridurre i rischi. Consigli che vengono dagli esperti della Società italiana di neonatologia (Sin).

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Fabio Mosca, presidente della Società italiana di neonatologia (Sin), ha spiegato: “La recente epidemia da un nuovo coronavirus isolato a Wuhan (Cina) a fine 2019 (Sars-CoV-2), fra le altre problematiche cliniche e di salute pubblica, solleva anche quelle relative all‘infezione in gravidanza e alla possibile trasmissione materno-infantile prima, durante e dopo il parto. La Società italiana di neonatologia (Sin) ha predisposto e diffuso a tutti i neonatologi il documento ‘Allattamento e Infezione da Sars-CoV-2’, con l’obiettivo di offrire delle indicazioni condivise, per prevenire e affrontare possibili casi di contagio madre-neonato“.

La situazione è complessa e delicata, ha affermato Mosca, “da un lato evidenze scientifiche e casistiche ancora limitate, dall’altro la volontà di tutelare la relazione mamma-neonato e l’allattamento al seno, coniugandola con un corretto approccio igienico-sanitario. Non è ancora chiaro quale sia la frequenza di un’eventuale trasmissione perinatale dell’infezione da Sars-CoV-2. L’impatto sulla salute potrebbe dipendere più dalla gravità dell’infezione materna e da concomitanti patologie ostetriche, piuttosto che dall’infezione da Sars-CoV-2 in sé“.

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Inoltre, la trasmissione del coronavirus da mamma a neonato potrebbe dipendere da una infezione respiratoria che la madre ha acquisito dopo il parto, “piuttosto che per via transplacentare o tramite l’allattamento materno“.  La letteratura scientifica sull’argomento è ancora insufficiente per trarre delle conclusioni precise. Dai dati limitati, tuttavia, sembra che l’infezione postnatale da coronavirus non sia grave o sia per lo più asintomatica.

Il documento ‘Allattamento e Infezione da SARS-CoV-2’  è stato elaborato tenendo conto dei dati scientifici disponibili alla data del 27 febbraio 2020 e delle indicazioni dell’Istituto superiore di sanità, precisa la Società italiana di neonatologia (Sin). Il gruppo di esperti che hanno redatto le linee guida è composto da Fabio Mosca e Riccardo Davanzo, presidente del Tavolo tecnico Allattamento del ministero della Salute, con la collaborazione di Guido Moro, residente di Associazione italiana delle banche del latte umano donato (Aiblud), di Fabrizio Sandri, segretario della Sin, e di Massimo Agosti, presidente Commissione Allattamento della Sin. Le indicazioni e le procedure preventive contenute nel documento sono raccomandate a “tutti i neonatologi, alle ostetriche, agli infermieri e agli operatori sanitari coinvolti nella cura di mamme e neonati in ospedale“, ha concluso Mosca, come riporta Il Messaggero.

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Coronavirus e allattamento al seno: come evitare la trasmissione materno-infantile – Universomamma.it (Foto: Kevin Frayer/Getty Images)

Il documento Allattamento e Infezione da SARS-CoV-2

L’Unicef non considera l’opzione della separazione fra puerpera e neonato e suggerisce di mantenere l’allattamento, con la contestuale applicazione di misure igieniche per ridurre la possibile trasmissione da madre a bambino dell’infezione da SARS-CoV-2.  Riporta il documento della Società italiana di neonatologia.

Secondo il CDC Usa se la madre è probanda (sospetto clinico in fase di accertamento) o positiva per SARSCoV-2 si dovrebbe prendere in considerazione come prima scelta l’opzione di una gestione del bambino separata da quella della madre. I rischi ed i benefici di questa separazione e le implicazioni conseguenti sul non avvio, la prosecuzione o l’interruzione dell’allattamento al seno vanno condivisi con la famiglia e gli operatori sanitari. Qualora la coppia madre-bambino sia gestita congiuntamente e la madre allatti il proprio figlio, vanno messe in atto le usuali misure finalizzate a prevenire la trasmissione aerea dell’infezione virale:

  • evitare di baciare il bambino,
  • proteggerlo dalla tosse e dalle secrezioni respiratorie dell’adulto (mascherina durante le poppate e l’intimo contatto col bambino),
  • lavarsi le mani in particolare prima delle poppate,
  • sospensione delle visite.

Qualora il bambino resti in ospedale assieme alla madre in un regime di rooming-in, si provvederà a farlo dormire nella propria culletta a distanza di almeno 2 metri dalla madre.

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Secondo l’Istituto superiore di Sanità, date le informazioni scientifiche attualmente disponibili e il potenziale protettivo del latte materno, si ritiene che, nel caso di donna con sospetta infezione da SARS-CoV-2 o affetta da COVID-19, in condizioni cliniche che lo consentano e nel rispetto del suo desiderio, l’allattamento debba essere avviato e/o mantenuto direttamente al seno o con latte materno spremuto. Per ridurre il rischio di trasmissione al bambino/a, si raccomanda l’adozione delle procedure preventive come l’igiene delle mani e l’uso della mascherina durante la poppata, secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute. Nel caso in cui madre e bambino/a debbano essere temporaneamente separati, si raccomanda di aiutare la madre a mantenere la produzione di latte attraverso la spremitura manuale o meccanica che dovrà essere effettuata seguendo le stesse indicazioni igieniche.

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Latte materno spremuto

In caso di separazione fra madre e bambino –  scrivono i neonatologi della Sin – va evitato il ricorso automatico ai sostituti del latte materno, implementando piuttosto la spremitura del latte materno con trasporto e somministrazione al bambino del latte materno fresco. Il latte materno spremuto non va pastorizzato prima di essere somministrato al bambino, perché si ritiene che anche se contaminato da SARS-CoV-2 non rappresenterebbe un veicolo di infezione. L’utilizzo del latte materno spremuto di madre SARS-CoV-2 positiva all’interno di una Terapia Intensiva Neonatale segue i protocolli specifici. Nei casi di infezione materna grave la spremitura del latte materno potrà essere impedita e/o resa inopportuna dalle condizioni generali della madre

Le indicazioni degli esperti neonatologi sulla gestione madre-neonato nell’epidemia da coronavirus per ridurre il rischio di trasmissione da madre a bambino durante l’allattamento:

  • Ogni qualvolta possibile, l’opzione da privilegiare è quella della gestione congiunta di madre e bambino, ai fini di facilitare l’interazione e l’avvio dell’allattamento. Questa scelta è fattibile quando una puerpera precedentemente identificata come Sars-CoV-2 positiva sia asintomatica o paucisintomatica (con pochi sintomi) o in via di guarigione o quando una puerpera asintomatica o paucisintomatica sia probanda per Sars-CoV-2.
  • Qualora la madre abbia un’infezione respiratoria pienamente sintomatica (con febbre, tosse e secrezioni respiratorie), madre e bambino vengono transitoriamente separati, in attesa della risposta del test di laboratorio (RNA-PCR) per coronavirus. Se il test risulta positivo, madre e bambino continuano ad essere gestiti separatamente; se il test invece risulta negativo, è applicabile il rooming-in per madre-bambino.
  • La decisione se separare o meno madre-bambino va comunque presa per ogni singola coppia tenendo conto del consenso informato della madre, della situazione logistica dell’ospedale ed eventualmente anche della situazione epidemiologica locale relativa alla diffusione del Sars-CoV-2.
  • In caso di separazione del neonato dalla madre si raccomanda l’uso del latte materno fresco spremuto, mentre non è indicata la pastorizzazione del latte materno.
  • In caso di puerpera Sars-CoV-2 positiva, vanno sempre seguite rigorose misure per prevenire l’eventuale trasmissione dell’infezione per via aerea o per contatto con le secrezioni respiratorie. Vanno quindi tutelati il bambino, gli altri pazienti ospedalizzati e il personale sanitario.
  • La compatibilità dell’allattamento al seno con farmaci eventualmente somministrati alla donna con Covid-19 va valutata caso per caso.

Ulteriori informazioni sul sito web della Società italiana di neonatologia.

Che ne pensate di queste indicazioni unimamme?

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Informazioni aggiornate sul Covid-19 in Italia le trovate sul sito web del Ministero della Salute.

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