Coronavirus in Italia | Aumentano pazienti in terapia intensiva | Allerta su uscite a piedi

Coronavirus in Italia: aumentano i pazienti in terapia intensiva. Attenzione alle uscite a piedi. Gli ultimi dati dalla Protezione Civile.

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Coronavirus in Italia | Aumentano pazienti in terapia intensiva | Allerta su uscite a piedi – Universomamma.it (Ospedale di Codogno foto di MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images)

Continua l’epidemia di Coronavirus in Italia ed escono i dati aggiornati sui contagi, i decessi e le guarigioni, nel momento in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara la pandemia.

Ieri avevamo segnalato una deciso calo nei contagi giornalieri, pur avvertendo della mancanza del dato della Lombardia. Oggi, purtroppo, siamo costretti a correggere quella notizia, perché ai 529 nuovi casi registrati ieri mancavano i circa 600 della Lombardia, che fanno salire i contagi da coronavirus del 10 marzo a oltre 1.100, comunque meno dei 1.598 casi del 9 marzo. Con l’aggiunta del dato dei tamponi della Lombardia, non conteggiati ieri, i casi di coronavirus di oggi mercoledì 11 marzo sono 2.076. Scopriamo i dati in dettaglio

Coronavirus in Italia: aumentano i pazienti in terapia intensiva

Come ogni giorno la Protezione Civile ha comunicato alle 18.00 di oggi i dati aggiornati sull’epidemia di coronavirus in Italia. Le persone attualmente contagiate da Covid-19 in Italia sono 10.590, che dall’inizio dell’epidemia sono 12.462, con 1.045 guariti e 827 morti complessivi.

Le persone positivi al Covid-19 il 10 marzo erano 8.514 da ieri sono dunque saliti di 2.076 casi, ma, come ha precisato il commissario all’emergenza della Protezione Civile Angelo Borrelli, nel conteggio vanno inclusi anche i casi della Lombardia di ieri. Quindi la crescita odierna è nel trend della crescita dei giorni scorsi (dal numero di 2.076 casi vanno sottratti circa 600 casi riferiti alla Lombardia, che riguardano persone in isolamento domiciliare).

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Casi di Covid-19 in Italia mercoledì 11 marzo:

  • 10.590 positivi al Covid-19: +2.076 dal 10 marzo (da cui vanno sottratti i circa 600 casi lombardi riferiti al 10 marzo)
  • 1.045 i guariti: pari a +41 da ieri;
  • 827 i morti: pari a +196 da ieri.

Il numero di decessi di un giorno, 196, è il livello più alto mai raggiunto. Precisa, tuttavia, la Protezione Civile che il numero esatto potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso. Questi i pazienti deceduti, infatti, soffrivano di patologie pregresse.

Tra gli 10.590 positivi al Coronavirus:

  • 3.724 si trovano in isolamento domiciliare;
  • 5.838 ricoverati con sintomi;
  • 1.028 in terapia intensiva.

Continuano a salire i ricoverati in terapia intensiva. Una circostanza che sta mettendo a dura prova numerosi ospedali, soprattutto in Lombardia, dove i casi continuano ad essere molto elevati: 5.763 i pazienti attualmente positivi, di cui 560 ricoverati in terapia intensiva, mentre i ricoverati con sintomi, in altri reparti, sono 3.852. I lombardi malati in isolamento domiciliare sono 1.351. Dall’inizio dell’epidemia in Lombardia si sono avuti 7.280 casi di coronavirus. In Lombardia il coronavirus ha ucciso Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei medici della Provincia di Varese e medico di base a Busto Arisizio. Il medico aveva 67 anni ed è morto l’altra notte all’ospedale di Como dove era ricoverato per insufficienza respiratoria dopo aver contratto la malattia.

La buona notizia, invece, è che migliora il paziente 1, il 38enne di Codogno (Lodi) primo diagnosticato per coronavirus lo scorso 20 febbraio, quando si era presentato all’ospedale della sua città con i sintomi di una polmonite grave. Lunedì scorso era stato trasferito dalla terapia intensiva a quella sub bintensiva del San Matteo di Pavia, perché aveva ripreso a respirare da solo e l’11 marzo ha cominciato a parlare.

La distribuzione dei casi di Covid-19 su base regionale al 11 marzo 2020.

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Il commissario Borrelli ha sottolineato in conferenza stampa che sui luoghi di lavoro il metodo più efficace per prevenire il contagio da coronavirus è rispettare rigorosamente le distanze, almeno un metro. Nei casi in cui questo non sia possibile è raccomandato l’utilizzo della mascherina chirurgica. Questo è il parere del comitato tecnico-scientifico.

Rispondendo a una domanda in conferenza stampa sulla possibilità di muoversi a piedi, visti i dubbi sorti in merito tra i cittadini, il Capo della Protezione Civile Borrelli ha ribadito: “Il consiglio è sempre lo stesso, uscire per lo stretto necessario e indispensabile” e anche chi esce a piedi “deve portare l’autocertificazione.

Che ne pensate della situazione unimamme?

Info aggiornate sull’epidemia di coronavirus e su come comportarsi sul portale web del Ministero della Salute: www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

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