“Crimini odiosi”: l’ex braccio destro di Papa Francesco condannato per pedofilia

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Il Cardinale Pell è stato condannato a 6 anni.

L’ ex prefetto della Segreteria dell’Economia della Santa Sede, il cardinale George Pell , è stato condannato a 6 anni di carcere per reati sessuali su minori.

Cardinale condannato

Si tratta del primo porporato di così alto grado ad essere condannato per questo tipo di reati.

Pell era accusato di violenza sessuale su due ragazzi di 12 e 13 anni, chiamati J. e R.. I fatti erano avvenuti dopo una messa nella cattedrale di St. Patrick a Melbourne, nel 1996, poco dopo essersi insediato come arcivescovo.

Una seconda aggressione si era compiuta due mesi dopo nei confronti di uno dei ragazzini.

Il giudice ha parlato di “crimini odiosi”, di un “un attacco sessuale alle vittime sfrontato e forzato”.

Gli atti erano sessualmente evidenti, entrambe le vittime erano visibilmente e udibilmente angosciati durate le molestie. Vi è stato un ulteriore livello di umiliazione che ciascuna delle tue vittime deve aver provato nel sapere che l’abuso avveniva in presenza altrui».

Il giudice ha aggiunto che le conseguenze di queste violenze sessuali hanno avuto un impatto lungo e duraturo. Le vittime hanno avuto gravi traumi e crisi d’ansia, uno dei due è morto a trent’anni per overdose di eroina.

L’udienza è stata trasmessa in streaming, in nome della “giustizia aperta”. Il giudice ha anche voluto ricordare il clima di caccia alle streghe da cui è stato circondato Pell.

“Abbiamo assistito, al di fuori di questa corte e all’interno della nostra comunità, ad esempi di una mentalità di “caccia alle streghe” o di linciaggio nei suoi confronti, cardinale Pell. Condanno totalmente questo comportamento“.

Il magistrato ha spiegato che Pell non è un capro espiatorio della Chiesa Cattolica.

Il giudice Kidd ha voluto commentare il comportamento di Pell. “A mio parere, tutta l’offesa in entrambi gli episodi è resa significativamente più grave a causa delle circostanze vale a dire la violazione della fiducia e l’abuso di potere. Questo eleva la gravità di ciascuno dei reati. A mio avviso, la sua condotta è stata permeata da un’arroganza sbalorditiva».

Il cardinale rischiava fino a 50 anni di condanna, dieci per ciascun capo di imputazione, per abuso di minore di anni 16, atti indecenti con o davanti a un minore di 16 anni.

In pratica rischiava di non poter uscire più dal carcere di massima sicurezza di Melbourne in cui è detenuto in custodia protettiva, avendo lui già 77 anni.

“Potrebbe non vivere abbastanza da uscire dal carcere. Ogni anno di prigione rappresenta una parte importante di ciò che le resta da vivere” ha specificato il giudice Kidd.

Per questo gli è stata assegnata una pena più mite, considerando età e condizione di salute.

«Non c’è rischio di recidiva e non rappresenta un rischio per la comunità“. Il prelato potrà chiedere la libertà condizionale tra 3 anni e 8 mesi, ma i suoi legali intendono fare appello il 5 e 6 giugno prossimi.

Il caso è stato molto seguito in Australia, ad attenderlo fuori dall’aula di tribunale c’erano molte persone che esibivano cartelloni contro di lui.

La Chiesa di St. Patrick, luogo delle violenze, era stata ricoperta di fiocchi e nastri d’argento per ricordare le vittime.

Nel frattempo il Vaticano ha avviato una propria indagine canonica.

Unimamme, cosa ne pensate di questo ultimo aggiornamento su questa vicenda di cui si parla su La Stampa?

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