Ritira il figlio dal liceo: vuole farlo diventare un campione ai videogiochi

Un padre canadese ritira il figlio dal liceo. Lo scopo è quello di farlo concentrare per diventare un campione nei videogiochi.

Il padre di un ragazzo di 16 anni ha le idee molto chiare sul futuro del figlio. L’uomo, David Herzog, ha deciso di ritirare il figlio da scuola per farlo diventare un campione di fama mondiale.

Per l’uomo il figlio deve portarlo a divenire un asso degli eSport, infatti deve allenarsi a giocare ai videogiochi.

Non è certo la prima volta che un genitore spinge il figlio ad incrementare, a discapito di tutto e tutti, il proprio talento per la realizzazione del loro successo. Ad esempio anche la campionessa di tennis Serena Williams, che proprio in questi giorni è impegnata a Wimbledon, fu costretta da piccola dal padre ad allenarsi per diventare una campionessa.

Ritira il figlio minorenne dal liceo: “Spera in un conto da un milione di dollari”

Come per gli sport o come per la musica, anche per i videogiochi ci sono persone che eccellono e che si sfidano in veri e propri tornei dove si vincono anche dei soldi.

É il caso di un uomo che abita a Subdury, una città dell’Ontario in Canada. David Herzog ha deciso di ritirare il figlio minorenne dal liceo, per permettere allo stesso di allenarsi a Fortnite e diventare un asso nel mondo dei videogame e degli eSports. Il videogioco in questione è del 2017 in cui i giocatori si scontrano in battaglie virtuali per salvare il mondo dall’apocalisse o si deve sopravvivere su di un’isola.

Il 16enne, Jordan Herzog, gioca alla Play Station da quando aveva sette anni ed a 12 anni ha vinto la sua prima competizione dove il premio in denaro era di 2 mila dollari.

Jordan Herzog. Credits: Boston Globe

Fino ad oggi Jordan ha incassato circa 60 mila dollari vincendo diversi tornei. Come riportato dal Boston Globe, il padre del 16enne ha dichiarato che la strada è ancora lunga e nel futuro del figlio vede “fama, prestigio ed un conto da un milione di dollari”.

Infatti, come riportato anche dal il Sussidario, per permettere all’adolescente di potersi allenare al meglio, il padre gli ha costruito una postazione da gaming da 30mila dollari. La postazione prevede, una sedia professionale ed un pc da cui il ragazzo non si stacca praticamente mai durante il giorno.

Da un anno Jordan ha abbandonato la Lincoln High School di Subdury, dedica 4 ore al giorno allo studio in modo sa potersi diplomare da autodidatta. Dopo queste 4 ore passa alla sessione di gioco di Fortinite al quale gioca dalle 8 alle 14 ore giornaliere.

David ed Jordan Herzog. Credits: Boston Globe

Jordan non lascia mai la sua postazione, nemmeno per la pausa pranzo o per la cena che consuma davanti al suo monitor. Infatti il ragazzo mangia davanti al pc guardando di continuo filmati per apprendere nuove tecniche e strategie. Non parla molto, non esce quasi mai e trascorre il tempo in tuta e indossando un paio di sneakers.

Il padre in un’intervista ha asserito: “Se avessi fatto una cosa del genere per supportare altri interessi, come il pianoforte, il tennis o la recitazione, tutti avrebbero lodato la mia scelta, ma trattandosi di videogiochi, la mia decisione viene vista come un abuso su un ragazzo”.

Herzog ha impedito a suo figlio anche di non andare a giocare a tennis con la madre per evitare possibili infortuni: “Non permetterò una cosa simile, magari dopo il World Cup di Fortnite, ma per il momento non se ne parla. Potrebbe cadere, farsi male o infortunarsi al polso”.

David Herzog vorrebbe realizzare una “team house”, una struttura in cui vivono, mangiano, dormono a si allenano, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, dei giocatori che fanno parte della stessa squadra videoludica.

David ha dichiarato al quotidiano statunitense di averlo “allevato per questo” e di avere un programma preciso per il figlio, che condurrà la famiglia alla fama e al successo.

Al giornale, Jordan ha dichiarato: “Voglio guadagnare abbastanza soldi da non dover lavorare per tutta la vita”.

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Voi unimamme sapevate di questa storia? Cosa ne pensate? I vostri figli giocano ai videogiochi?

 

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