Uccisa dal marito mentre era incinta all’ottavo mese: l’uomo condannato all’ergastolo

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Eligia Ardita

Uccisa dal marito mentre era incinta: l’uomo condannato all’ergastolo. Arrivato a sentenza il processo per la morte di Eligia Ardita.

Forse alcune di voi, unimamme, ricorderanno la straziante vicenda di Eligia Ardita, la giovane infermiera di Siracusa morta mentre era incinta all’ottavo mese nel gennaio del 2015. Un caso che suscitò clamore perché il marito della donna, Christian Leonardi, accusò i medici e infermieri di aver causato la morte della moglie, non soccorrendola in modo adeguato. La donna, però, era stata uccisa dal marito. Il 5 dicembre si è concluso il processo a suo carico.

Uccisa dal marito mentre era incinta: lui condannato all’ergastolo

È arrivata alla conclusione del primo grado di giudizio, con un punto fermo dopo quasi quattro anni di indagini e udienze, la straziante vicenda dell’infermiera siracusana Eligia Ardita, uccisa all’età di 35 anni dal marito mentre era incinta all’ottavo mese della loro figlia Giulia. La Corte di Assise di Siracusa dopo una lunga camera di consiglio ha condannato all’ergastolo Christian Leonardi, 43 anni, marito di Eligia e padre della bambina che la donna aspettava, anche lei morta nel femminicidio della madre.

Il caso risale al 19 gennaio del 2015. Una notte drammatica, quando Christian Leonardi chiamò da casa il 118 per chiedere aiuto per la moglie incinta che non si sentiva bene. Quando l’ambulanza arrivò, per la giovane infermiera, soccorsa dai suoi colleghi, non c’era più nulla da fare: Eligia non respirava più, ma non si era capito subito cosa ne avesse provocato la morte.

Il marito accusò il personale del 118 di negligenza, scagliandosi con forza contro i sanitari e ritenendoli responsabili della morte della moglie. In un primo momento medici e infermieri furono indagati. Nel corso delle indagini, tuttavia, l’ipotesi del caso di malasanità diventò sempre meno probabile, mentre l’attività degli investigatori si spostava sul marito della donna, padre della bambina che l’infermiera avrebbe partorito da lì a un mese.

Grazie al capillare lavoro degli investigatori e dei carabinieri del Ris di Messina, il racconto di Leonardi diventava meno convincente, mentre si accumulavano gli elementi a suo carico.  Fino al cedimento dell’uomo: il 19 settembre del 2015, Christian Leonardi si confessava l’uccisione della moglie agli inquirenti. Salvo ripensarci ritrattando e spiegando di essere stato costretto ad autoaccusarsi dal fratello e dal legale. Nel corso del processo a suo carico Leonardi si è dichiarato innocente. L’uomo è tornato a difendersi sostenendo che la morte della moglie fosse stata causata dall’imperizia dei medici del 118 chiamati per un malore della donna.

Il collegio della Corte di Assise di Siracusa, presieduta da Giuseppina Storaci, però non gli ha creduto, mentre ha accolto la richieste avanzate dal pubblico ministero Fabio Scavone. Secondo la Procura Christian Leonardi avrebbe ucciso la moglie Eligia Ardita al culmine di una lite per futili motivi. L’uomo ha aggredito la donna, tappandole la bocca e provocandone il soffocamento con il suo rigurgito. Dopo l’uccisione della moglie, Leonardi ha ripulito il cadavere e la scena del delitto, per questo motivo all’inizio non è stato facile capire di cosa fosse morte Eligia Ardita. Purtroppo il tempo trascorso dall’uccisione della donna alla chiamata dei soccorsi non ha permesso di salvare la bambina che la giovane infermiera portava in grembo.

Un fatto atroce che ha portato i giudici ad accogliere le richieste del Pubblico ministero, riconoscendo Christian Leonardi colpevole dell’uccisione della moglie e della morte della loro bambina. L’uomo è stato condannato alla pena massima dell’ergastolo per omicidio volontario e procurato aborto. La sentenza è stata accolta dagli applausi dei familiari della vittima,  subito interrotti e redarguiti dalla presidente della Corte. Leonardi è stato condannato anche al pagamento delle spese legali, ai risarcimenti delle parti civili e all’isolamento diurno per i primi 3 mesi. Entro 90 giorni si avrà il deposito della sentenza con le motivazioni. La difesa dell’uomo ha annunciato che ricorrerà in appello.

La vicenda giudiziaria non finisce qui, ci saranno altri due gradi di giudizio, tra processo di appello e Cassazione, ma almeno per i familiari della giovane infermiera è un primo, importante riconoscimento della responsabilità del marito della figlia e un sollievo, sebbene niente e nessuno potrà restituire loro Eligia.

L’esito del processo contro Christian Leonardi su Siracusa News.

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