Un bambino a scuola è senza merenda ma ciò che accade dopo ha commosso il mondo

Ci sono delle storie che fanno commuovere, come quelle in cui una famiglia riesce ad adottare un bambino. Certo, in Italia la burocrazia è veramente infinita e spesso il percorso è così difficile che pochi genitori riescono ad arrivare ad abbracciare il proprio figlio adottivo.

Bimbi ed adozioni: “prendiamoci cura gli uni degli altri” 


La campagna del governo della Norvegia per promuovere le adozioni è straordinaria. Il protagonista del video, intitolato “Take care of each other” è un bimbo che non ha nulla per merenda al momento della ricreazione. Triste e rassegnato, cerca di non pensarci andando a bere.

Quando torna in classe si troverà una sorpresa.

“Le soluzioni sono spesso più vicine di quanto si pensi” dice lo spot.

Il video, girato dall’agenzia Kitchen di Oslo è stato visualizzato oltre 122 milioni di volte in otto giorni.

Il messaggio poetico e di forza sembra però non corrispondere, almeno in Italia, al numero di minori adottati attraverso l’adozione internazionale, riportati da Vita.it. Nel nostro Paese sono 3 gli enti preposti che si occupano di questo settore:

  • Aibi,
  • Cifa
  • e Naaa.

Complessivamente per il 2016 sono stati adottati  – solo per queste tre associazioni – 380 minori, rispetto ai 535 dello scorso anno, ovvero con un calo del 29%.

Esistono poi degli altri enti più piccoli e sommando i dati a disposizione questo numero sale a 988 bambini adottati in Italia, contro i 1.166 adottati nel 2015 da questi stessi enti citati, con un calo complessivo del 15%. Si tratta comunque di dati parziali. Di questi:

  • Cifa passa da 247 bambini adottati nel 2015 a 169 nel 2016 
  • Aibi da 175 a 107
  • Naaa passa da 113 a 104 dell’anno precedente.

Il Paese dove vengono adottati più bambini è la Cina, con 100 bambini adottati nel 2016 da famiglie italiane, seguita da Russia da cui sono arrivati 48 minori e Perù e Brasile con 21 e 17 bambini.

La situazione non è più rosea delle adozioni nazionali. Le domande per l’adozione nazionale sono calate da oltre 13.700 a 9.657 (nel 2014).  Nel 2014, su 1.400 minori dichiarati adottabili, le adozioni sono state 1072. Non sono stati adottati quindi 300 bambini dichiarati idonei.

Un altro problema sono le lungaggini burocratiche. Le richieste sono diminuite anche per quello, non solo per la crisi economica. 

Il tempo medio tra domanda di adozione e autorizzazione all’ingresso del minore in Italia – in caso di adozioni internazionali – è di 3,3 anni. Molto dipende dal Paese, in realtà: da un minimo di 2,8 anni per la Russia a un massimo di cinque anni e mezzo per la Lituania (fino a 7 anni per un bambino brasiliano).

E voi unimamme cosa ne pensate?

Intanto vi lasciamo con l’articolo che parla della banca delle adozioni. 

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