Una bimba di 10 anni è andata in sposa a un uomo di 47 (VIDEO)

matrimonio shock

Lo scorso 26 ottobre nella meravigliosa cornice di Piazza del Popolo si è tenuto un matrimonio shock poiché la sposa era una bambina di 10 anni e lo sposo un maturo uomo di 47. I turisti che in quel momento si trovavano in uno dei luoghi più belli di Roma hanno assistito a una scena che li ha lasciati davvero senza parole.

Giorgia ha 10 anni e indossa un bellissimo abito bianco per sposare il 47enne Gianni Rufini.

Chi è Gianni Rufini? Il direttore di Amnesty International. 

Infatti il matrimonio era una messinscena organizzata da Amnesty per  urlare BASTA! Basta alle spose bambine. Basta all’infanzia negata.

Anche gli invitati tutti vestiti per l’occasione erano gli attivisti della stessa Organizzazione internazionale per la difesa dei diritti umani, il tutto magistralmente inscenato per la campagna “Mai più Spose bambine”, ideata per sensibilizzare l’opinione pubblica proprio verso l’infanzia negata a tante bambine.

Secondo l’UNFPA, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, oltre 13 milioni di bambine e di ragazzine con età inferiore ai 18 anni sono costrette a sposarsi con uomini molto più grandi della loro età, una vera barbarie. Tante, purtroppo, le bambine tra gli 8 e i 12 anni. Tali ragazze sono costrette a sottostare alle volontà dei loro mariti-aguzzini e a subire violenze e abusi. Molte di loro, poi, rimangono incinte quasi da subito sacrificando la loro adolescenza.

Il fenomeno delle spose bambine è molto frequente nell’Asia meridionale dove quasi il 50% delle ragazze si sposa prima di aver raggiunto la maggiore età. L’Unicef, poi, ci informa che il Bangladesh è il Paese dove si registrano più matrimoni di bambine con età inferiore ai 15 anni.

Questo matrimonio shock, dunque, ha avuto come obiettivo la tutela del diritto dell’infanzia per tutte quelle bambine che sono costrette ad annullarsi per soddisfare i desideri (malati) di uomini molto più grandi. Quelle bambine che molto spesso vengono vendute dai familiari stessi.

Vogliamo ricordare, tra l’altro, come in molti Paesi la nascita di una figlia femmina è considerata una sfortuna.

E voi unimamme cosa ne pensate di questa iniziativa provocatoria di Amnesty International?

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