Insegnanti “a 4zampe” per i bambini in neuroriabilitazione(VIDEO)

161_fotogallery_428

Tra bambini e animali intercorre spesso un rapporto speciale, magico. Come se entrambi, nonostante appartenenti a “specie” diverse, parlassero la stessa identica lingua. Il migliore amico dell’uomo è poi spesso anche il miglior amico dei bambini e nulla meglio di questa storia potrebbe dimostrare i benefici di un rapporto così speciale.

All‘Ospedale Bambino Gesù infatti i pelosi amici a 4zampe non sono solo compagni di gioco ma validi e “specializzati” terapisti per i bambini in neuroriabilitazione. Presso la sede di Palidoro, dove sono ricoverati i bimbi  alle prese con le terapie per recuperare la capacità di muoversi e camminare, Golden Retriver, cocker, labrador indossano una bandana al collo come segno distintivo del loro ruolo, sono i nuovi coach dei piccoli.

Disinvolti, estremamente pazienti, con una riserva inesauribile di amore. Il loro lungo curriculum di “skills innati” offre prezioso supporto ai medici e ai terapisti dell’Ospedale nelle attività di recupero delle abilità motorie.

Pet Therapy: : un progetto sperimentale a supporto dei bambini

Il progetto sperimentale di pet coaching, realizzato in collaborazione con l’A.N.U.C.S.S. Onlus (Associazione Nazionale Utilizzo del Cane per Scopi Sociali) è stato così strutturato:

  • due incontri settimanali della durata di due ore ciascuno;
  • un percorso studiato per ciascuna patologia;
  • esercizi e gioco accanto a cani addestrati.

A fianco alla tradizionale terapia, la Pet Therapy in uso per i piccoli ed i più grandi nelle riabilitazioni motorie è valida anche come metodologia di sviluppo di una sana vita relazionale. Il pet-coaching entra a far parte quindi delle terapie più innovative  nel sistema della riabilitazione dei piccoli con lesioni di natura neurologica, in uno dei più importanti ospedali italiani.

“La Pet Therapy è una metodologia che utilizza i benefici naturalmente insiti nella relazione uomo-animale  come ausilio e rinforzo nell’applicazione delle terapie classiche”. – Spiega Francesca Allegrucci, psicologa e psicoterapeuta, responsabile scientifico dell’associazione A.N.U.C.S.S.

“È dunque una co-terapia  che si avvale della presenza viva e interattiva dell’animale in un contesto terapeutico apposito al fine di favorire il raggiungimento di specifici obiettivi, in tempi più brevi e con maggiore gradevolezza per la persona stessa.

Care Unimamme, questi straordinari esseri hanno carattere, temperamento e abilità differenti a seconda della razza, ma una comune vocazione: aiutare i più piccoli. Voi cosa ne pensate, credete nei benefici di queste nuove forme terapeutiche?

 

Impostazioni privacy