Giovane soldato rimasto mutilato in Iraq ci dà una grande lezione di civiltà

soldato mutilato

Nel nostro tempo, segnato da conflitti, attentati terroristici come quello di Parigi, si è bombardati da messaggi contro i musulmani, generalizzando e sbagliando.

Questa cosa l’ha capita un ragazzo inglese, soldato distaccato in Iraq, rimasto gravemente ferito durante un attentato, in seguito al quale ha perso una gamba. Ciò nonostante ha voluto dare la sua risposta a chi lo invita, costantemente, ad partecipare a comitati o eventi organizzati da gruppi anti-islamici.

La risposta l’ha postata nella sua pagina Facebook, ricevendo migliaia di like e di condivisioni.

Riportiamo qui di seguito il testo tradotto:

Si’. Un uomo musulmano mi ha fatto esplodere e ho perso una gamba.

Anche un uomo musulmano ha perso un braccio quel giorno ed indossava la divisa britannica.

Un medico musulmano era sull’elicottero che mi ha prelevato dal campo.

Un chirurgo musulmano ha effettuato l’intervento che mi ha salvato la vita.

Un infermiere musulmano faceva parte dell’equipe che mi ha aiutato al mio ritorno in Gran Bretagna.

Un assistente sanitario musulmano mi ha sostenuto durante la mia riabilitazione quotidiana quando ho dovuto imparare a camminare di nuovo.

Un tassista musulmano mi ha offerto la corsa quando sono andato la prima volta a prendere una birra con mio padre dopo il mio ritorno a casa.

Un medico musulmano ha confortato e consigliato mio padre in un pub, perché’ lui non sapeva come comportarsi con le mie medicine e gli effetti collaterali.

Al contrario,

un inglese bianco ha detto alla mia ragazza  “stai con uno storpio quando potresti avere me“.

un inglese bianco ha spinto via la mia sedia a rotelle da davanti all’ascensore cosi’ che lui potesse prenderlo prima.

un inglese bianco ha urlato a mio padre che si era fermato in un posto per disabili per venirmi a prendere.

(Anche se, un sacco di inglesi mi hanno aiutato nel mio recupero! Io non odio nemmeno gli inglesi bianchi! ah ah ah)

Il punto è, andate a quel paese. So chi non mi piace e chi mi piace. So chi apprezzo e chi no. Se volete odiare un’intera razza di uomini e donne a causa delle azioni di alcune teste di caxxo, fate pure, ma non cercate di impormi il vostro punto di vista, credendo di avere a che fare con un obiettivo facile, solo perché un idiota ha deciso che era arrivato il mio giorno per morire.

Denigrare tutti i musulmani a causa delle azioni di gruppi come l’Isis o dei talebani e’ come incolpare tutti i cristiani per le azioni del KKK (Ku Klux Klan) o della Westboro Baptist Church ( Chiesa americana nota per il suo discorso di odio contro gli omosessuali).

Riprendetevi la vostra vita, abbracciate le vostre famiglie e andate a lavorare”.

Un vero esempio di rispetto e tolleranza. Una lezione di vita, nella sua semplicità.

La semplice esposizione delle proprie esperienze, subito dopo l’attentato, dovrebbe aiutare ad aprire gli occhi agli ottusi che vogliono vedere il nemico in un’intera categoria di persone, come gli appartenenti ad una religione piuttosto che ad un’altra. L’odio che nasce attraverso false credenze, coltivato da alcuni per creare consenso in uno schieramento politico, per unire comunità disgregate, per la semplice mancanza di mezzi culturali, porta soltanto altro odio.

E questo Chris lo ha vissuto sulla propria pelle.

E voi cari Unigenitori, non pensate che quella di Chis sia una lezione per noi adulti, e soprattutto per i nostri figli? Gliela mostrerete?

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