Linguaggio dei bambini e paracetamolo in gravidanza: c’è una relazione

Sull’uso del paracetamolo in gravidanza ci sono ricerche controverse: fa bene? fa male? causa l’autismo? Ricordo che per la prima gravidanza chiesi al mio ginecologo se lo potevo assumere e lui mi disse: “Sì, tranquillamente”. E io ho fatto così, non ne ho abusato, ovviamente. Ora c’è uno studio dell’Icahn School of Medicine at Mount Sinai found di New York che invece ha rilevato una corrispondenza tra i disturbi del linguaggio e l’uso di paracetamolo, ma con una particolarità.

Paracetamolo in gravidanza: ecco cosa provoca

Il primo studio di questo tipo esamina il livello di linguaggio in relazione al livello di paracetamolo nelle orine. La ricerca – pubblicata su  European Psychiatry – parla appunto dell’acetaminofene, anche conosciuto come paracetamolo, che è il principio attivo di molte medicine. E’ comunemente prescritto durante la gravidanza per dare sollievo al dolore e alla febbre. Circa il 65% delle donne incinte negli Stati Uniti usa questo antidolorifico, secondo le stime del U.S. Centers for Disease Control and Prevention.

Il Swedish Environmental Longitudinal, Mother and Child, Asthma and Allergy study (SELMA) ha procurato i dati per la ricerca. Le informazioni sono state date da 754 donne che sono state interpellate tra l’8 e la 13 settimana di gravidanza. I ricercatori hanno chiesto alle partecipanti di riportare il numero di pastiglie che hanno assunto tra il concepimento e l’iscrizione allo studio e hanno testato il livello di paracetamolo nelle urine. Lo sviluppo del linguaggio è stato poi indagato intervistando le partecipanti quando i loro bambini avevano 30 mesi.

Il paracetamolo è stato usato il 59% di casi ed è stato evidenziato che lo mancato sviluppo del linguaggio è stato trovato nel 10% dei bambini nello studio, con delle mancanze maggiori nei bambini piuttosto che nelle bambine. Tuttavia, le bambine con delle mamme che l’hanno usato parecchio – il cui livello era di 6 volte superiore all’inizio della gravidanza – hanno manifestato una difficoltà del linguaggio sei volte maggiore rispetto alle madri che non hanno usato parecetamolo. Inoltre, i risultati suggeriscono che il paracetamolo determina anche una perdita del vantaggio delle bambine sul linguaggio durante i primi anni di vita.

Questi risultati sono stati integrati con gli studi che riportano una diminuzione del quoziente intellettivo e un aumento dei problemi di comunicazione nei figli nati da madri che hanno usato il paracetamolo durante la gravidanza.

“Data la prevalenza dell’uso di paracetamolo in gravidanza e l’importanza dello sviluppo del linguaggio, i nostri risultati, se replicati, possono suggerire che le donne incinte dovrebbero limitare l’uso dell’analgesico durante la gravidanza” ha detto l’autrice principale Shanna Swan, professoressa dell’ Environmental and Public Health at the Icahn School of Medicine at Mount Sinai. “E’ importante per noi conoscere lo sviluppo del linguaggio per conoscere i problemi neurocomportamentali dei bambini”.”

Lo studio SELMA seguirà lo sviluppo del linguaggio dei bambini per i prossimi 7 anni.

E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla di paracetamolo durante la gravidanza e rischio di disturbi dell’apprendimento. 

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