“Pause attive”: un modo per fa muovere i bambini durante le lezioni

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Durante le lezioni i bambini, al via della maestra, si alzano in piedi ed iniziano a muoversi. Vantaggi sia sulla saluta e sia sull’apprendimento.

Pediatri e pedagogisti sono sempre più preoccupati del poco movimento che fanno i bambini di oggi. Sono diverse le iniziative che la scuola cerca di mettere in atto per evitare che i bambini siano troppo sedentari. Come ad esempio le maestre che portano gli alunni a fare una passeggiata di circa 20 minuti al giorno.

Per gli esperti non è sufficiente lo sport che si pratica il pomeriggio e la lezione di educazione fisica che si fa a scuola. Lezione che con una nuova legge passerà da un’ora a due ore a settimana per i bambini della scuola primaria.

Così, per evitare il rischio di sedentarietà che può causare vari problemi di salute nei bambini, in primo l’obesità, alcune scuole hanno dato il via ad una sperimentazione.

A Bologna ed in Veneto, durante le lezioni, nascono le “pause attive”.  Gli alunni, guidati dalle maestre, si alzano in piedi ed iniziano a muoversi.

Al via della maestra i bambini si alzano in piedi ed iniziano a muoversi, sono le “pause attive”

I pedagogisti ed i docenti di Scienze motorie dell’università di Bologna hanno avviato nelle scuole, del Veneto e di Bologna, un progetto di ginnastica a costo zero ed a chilometro zero.

Durante le “pause attive” al via della maestra i bambini si alzano, lasciando i banchi ai loro posti. I bambini insieme alla maestra per 10 minuti si divertono a lanciare in aria palline colorate o ad imitare il cavallo andando a galoppo su di una sedia. Inoltre si lanciano una palla contando in inglese e si fa la danza delle mani. Questo è quello che accade in una scuola che ha dato il via a questa sperimentazione. É la scuola primaria di Castello di Serravalle, borgo medievale sulle colline della Valsamoggia in provincia di Bologna.

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Come riferito dagli esperti e riportato da Repubblica, due ragazzini su tre arrivano alla scuola media che non riescono o non sanno fare nemmeno la capovolta.  Tutta questa sedentarietà ha allarmato i pedagogisti. I bambini non si muovono più e non basta lo sport che si pratica il pomeriggio, tanto più che alcuni bambini non praticano nessuno sport. Quello che preoccupa è l’eccesso di peso che raggiunge il 34% tra i bambini di età compresa tra i 6 ed i 10 anni.

Il pedagogista, Andrea Ceciliani, conferma la sedentarietà dei bambini di oggi: “I bambini sono sempre più sedentari, ormai è una realtà e questo ci preoccupa molto: hanno perso i cortili dove correre, la tv e la playstation hanno sostituito il ruba bandiera e complici sono anche genitori iperprotettivi che hanno paura che si facciano male”.

Le pedagogiste Stefania Toselli e Laura Dall’Olio hanno riscontrato che i bambini più attivi riescono meglio nei test: “Il nostro studio è partito da un mese e mezzo. Ma quello che abbiamo già visto è che se sono più attivi hanno anche risultati migliori nei test cognitivi“.

Il modello sarà esteso in una scuola primaria a Rimini dove gli alunni faranno mezz’ora di movimento libero ogni mattina prima di sedersi tra i banchi per iniziare la lezione. Sono circa una ventina gli istituti che in Veneto hanno introdotto le micro-pause ed anche le lezioni in cui non si sta fermi. Ad esempio si ripetono le tabelline saltellando.

“Moving school”: creare una scuola in movimento

Il progetto detto  “Moving school” ha coinvolto in due anni tremila alunni. L’insegnate e urbanista, Raffaela Mulato, promotrice del progetto, spiega lo scopo: “L’obiettivo è creare un modello che porti a identificare un istituto come scuola in movimento”. I vantaggi sono legati sia alla salute del bambino e sia all’apprendimento. Le maestre della terza B, della scuola sperimentale, Giuliana Sapori e Giulia Bartolini, erano preoccupate di come riuscire a calmare i bambini dopo la piccola pausa, “Invece dopo dieci minuti te li ritrovi fermi e molto più concentrati“, spiega l’esperta.

Quando facciamo i test lo vediamo: i bimbi hanno perso in equilibrio, forza nelle braccia, flessibilità. Più di dieci secondi su un piede solo non riesce a starci quasi nessuno. La nostra proposta è che il moto spontaneo e il gioco libero, che vengono prima dello sport, siano possibili a scuola ogni giorno”.

Come raccomandato dall’Oms e ribadito dal pedagogista Daniele Novara, in età scolare i bambini dovrebbero muoversi almeno un’ora al giorno: “In prima elementare dalle due alle tre ore, possibilmente correndo, invece tanti non superano i 30 minuti al giorno. I processi di apprendimento sono legati alla funzione motoria. L’idea che un bambino debba stare fermo e ascoltare per imparare è sbagliata, non ha nulla di pedagogico“.

Voi unimamme eravate a conoscenza di queste iniziative? Cosa ne pensate?

 

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