“Si potrebbero salvare molte vite”: trapiantato lotta per la donazione degli organi – FOTO

fonte: Change.org

Un uomo, Michele Romano, che ha ricevuto un trapianto di cuore, promuove la raccolta firme per il prelievo degli organi con il silenzio assenso.

Michele Romano è un trentaquattrenne napoletano che, dopo un’attesa di mesi, ha finalmente ricevuto un cuore nuovo.

Mentre era in lista d’attesa si è adoperato per far decollare un’importante petizione su Change.org, una petizione che mira a cambiare il sistema delle donazioni di organi in Italia.

Michele: un trapiantato lancia una petizione

Nel 2018 i trapianti sono stati 3.718 e 1.680 i donatori, ci sono però ancora 9 mila persone in lista d’attesa e le statistiche dicono che 1 su 3, purtroppo, non arriva al trapianto.

Come accennavamo, mentre Michele era ricoverato all’Ospedale Monaldi ha lanciato una petizione che ha raggiunto 105 235 mila firme su 150 mila per chiedere l’attuazione al decreto legge 91.

Michele era affetto fin dalla nascita da una patologia congenita al cuore peggiorata nell’ultimo anno.

Nella petizione si legge: “Dal 1999 in Italia la legge 91 ha stabilito che tutti i cittadini italiani sono donatori d’organi salvo espresso diniego. A norma di legge quindi, il silenzio vale come assenso.

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Questa disposizione però, a distanza di 20 anni, non è mai stata attuata perché il Ministero della Salute non ha mai emanato un decreto attuativo in materia.

Ci pensate a quante vite si sarebbero potute salvare in questi anni se la norma fosse stata pienamente effettiva?

Pertanto io insieme a Gennaro, Ilaria, Nunzio e Maria Franca, tutti pazienti che come me attendono un trapianto d’organi, chiediamo una cosa molto semplice: che il Ministero della Salute dia finalmente attuazione alla legge 91 e che si sblocchi totalmente la legge sulla donazione degli organi.
Ne va della vita di migliaia di persone.”

In Francia la legge sul silenzio assenso è diventata effettiva il 1 gennaio del 2017, allinenandosi sulla normativa già approvata in altri Stati europei come Spagna e Austria dove non è necessario il consenso esplicito per diventare donatori.

Nel frattempo i parenti di Michel Romano commentano: “è stato operato l’8 agosto scorso ed è ancora ricoverato. Le sue condizioni sono stabili e la fase delicata non è ancora passata”.

Michele però ha già ottenuto grandi risultati con la sua petizione: lo scorso 20 agosto c’è stata la firma del decreto ministeriale, dando così il via al Sistema Informativo Trapianti.

Le legge però entrerà in vigore solo dopo altri 2 passaggi .

Il Ministro della Salute Giulia Grillo ha commentato: “Spero che adesso si proceda in modo spedito anche per l’Anagrafe nazionale degli assistiti e con una grande campagna di sensibilizzazione”. Un Paese “civile” “è solidale verso chi, grazie a un dono, può tornare a vivere, come è successo a Michele e ad altri pazienti”. 

Unimamme, voi avete firmato la petizione di Michele?

Cosa ne pensate dell’attuazione di questa legge di cui si parla su Il Mattino?

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