Gruppo whatsapp pedopornografico e razzista tra minorenni

Gruppo whatsapp
Gruppo whatsapp. Credits: iStock

I Carabinieri hanno indagato 25 ragazzi per un gruppo whatsapp pedopornografico e razzista nel quale si scambiavano foto e video dai contenuti inappropiati.

Dei ragazzini minorenni avevano creato un gruppo Whatsapp nel quale si scambiavano materiale pedopornografico e video a sfondo nazista di una violenza inaudita. Le indagini, che hanno portato all’arresto di numerosi ragazzi, sono state portate avanti dai carabinieri di Siena.

Gruppo whatsapp pedopornografico: Indagati in 25, 6 maggiorenni e 19 minorenni

Molti ragazzi, anche minorenni, fanno parte di gruppi whatsapp, molto spesso sono gruppi innocenti dove i ragazzi si inviano foto o video divertenti o lo usano per comunicazioni scolastiche. Quello che hanno però scoperto i carabinieri, dopo una lunga indagine, è un gruppo assurdo e che istiga i ragazzi alla violenza. Le indagini sono partite grazie ad una madre di un ragazzino di 13 anni che si è recata dai militari dopo aver scoperto nello smarphone del figlio un gruppo whatsapp dal nome “The shoah party“. In questo gruppo venivano scambiate immagini pedopornografiche e scene di violenza su bambini e non solo, di brutalità inenarrabile, oltre che di apologia al nazismo e all’islamismo.

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A seguito della denuncia sono state effettuate intercettazioni telematiche richieste e ottenute dalla Procura dei Minori di Firenze. Per i Carabinieri, nel gruppo, sono rimasti invischiati ragazzini dai 13 ai 17 anni, molti dei quali sono usciti dal gruppo, ma non hanno mai denunciato.

I militari dell’Arma hanno indagato per 5 mesi e si sono introdotti con l’inganno
all’interno del gruppo, riuscendo a convincere gli amministratori della loro affidabilità. In questo modo è stato possibile risalire agli amministratori del gruppo ed hanno attribuito singolarmente le responsabilità per ogni foto.

I Magistrati hanno emesso 25 decreti di perquisizione a carico di alteranti indagati, 19 minorenni e 6 maggiorenni, eseguiti 13 provincie d’Italia. Tra i 19 minorenni ce ne sono 6 che hanno solo 13 anni e non sono imputabili per la legge italiana, come riportato anche da SienaFree.

Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati tantissimi telefoni e computer per andare a salvare tutte le chat incriminate che serviranno per formulare le accuse al momento del processo.

Delle venticinque le perquisizioni che i carabinieri hanno eseguito, otto di questi sono tra Torino e Rivoli. Qui vivevano anche i due amministratori del gruppo, che sono stati identificati in un ragazzino minorenne ed in un maggiorenne. Tra gli indagati anche uno studente iscritto al primo anno del Politecnico. Tutti i ragazzi appartengono a famiglie per bene, che erano all’oscuro di quello che i loro figli stavano facendo.

Voi unimamme eravate a conoscenza di questo orribile gruppo whatsapp? Controllate il cellulare dei vostri figli?

 

 

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