Regole per l’alimentazione in gravidanza: quale e quanta frutta secca mangiare.
La scelta degli alimenti giusti da consumare in gravidanza è molto importante. Va fatta con attenzione, sotto la guida del medico o di un nutrizionista esperto. Vanno evitati o fortemente limitati cibi troppo calorici, con troppi grassi e zuccheri, mentre altri, pericolosi per il feto, vanno assolutamente eliminati o sottoposti a trattamenti particolari, tra cottura, lavaggio e scarti.
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Tra gli alimenti sani il cui consumo è particolarmente consigliato in gravidanza ci sono frutta e verdura, preferibilmente fresche e di stagione. E per quanto riguarda la frutta secca? Si può consumare durante la gravidanza? E se sì, quale e quanta? Di seguito le risposte degli esperti.
Alimentazione in gravidanza: quale e quanta frutta secca mangiare
si può mangiare la frutta secca durante la gravidanza? Certo che si può, anzi fa molto bene al bambino. Sempre purché sia consumata in quantità moderate, evitando gli eccessi. Secondo alcuni recenti studi, la frutta secca, quella a guscio o semi, aiuterebbe a sviluppare il cervello del bambino.
Uno studio del Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal), pubblicato nel 2019 sulla rivista scientifica European Journal of Epidemiology, ha trovato dei collegamenti tra una dieta ricca di frutta a guscio durante il primo trimestre di gravidanza e un miglioramento dello sviluppo neurologico nel bambino.
Lo studio è stato condotto in Spagna su oltre 2mila donne in gravidanza, attraverso questionari periodici sulle loro abitudini alimentari durante la gestazione. Successivamente, i figli di queste donne sono stati sottoposti a dei test periodici, scientificamente validati a livello internazionale, per misurare le loro abilità cognitive. I risultati hanno dimostrato che i bambini figli di madri che più avevano consumato frutta a guscio nel primo trimestre di gravidanza avevano ottenuto i migliori risultati in tutti i test di misurazione della funzione cognitiva, della capacità di attenzione e della memoria a lungo termine.
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Del resto, le proprietà della frutta secca erano già conosciute dalla comunità scientifica. Infatti il suo consumo, anche al di fuori della gravidanza, riduce i rischi di ipertensione, di stress ossidativo, dunque di radicali liberi, e anche di diabete. Inoltre, la frutta secca avrebbe anche un effetto protettivo contro il declino cognitivo in età avanzata. Questi effetti positivi per la salute dipenderebbero dagli acidi grassi essenziali contenuti nella frutta secca, come gli omega 3 e omega 6, e anche dall’elevato contenuto di acido folico. Queste sostanze contribuiscono ad aumentare le funzioni cognitive del cervello.
Via libera dunque a noci, nocciole, mandorle, pinoli, arachidi e pistacchi. Sarebbero da evitare, invece, le noci del Brasile, la noce macadamia e gli anacardi, a causa degli elevati livelli di grassi saturi che contengono.
Attenzione, però, che la frutta secca è molto calorica e ricca di grassi, anche se molti salutari, pertanto è bene non esagerare con le quantità consumate. La dose consigliata, dalle regole internazionali, è di 30 grammi di frutta a guscio al giorno, circa una o due porzioni al giorno. Il che significa due o tre noci un paio di volte al giorno, a colazione e a merenda oppure come ingredienti nei pasti principali (ad esempio nella pasta o nelle insalate). Per i semi più piccoli le quantità dei singoli pezzi aumentano, tenendo sempre fermo il peso.
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Frutta disidratata o essiccata
Per quanto riguarda, invece, quella che viene genericamente chiamata frutta secca ma in realtà è frutta disidratata o essiccata, come prugne, mele, banane, albicocche, uvetta, fichi e datteri, in questo caso bisogna fare attenzione agli zuccheri che contengono. Solitamente hanno un buon apporto di sali minerali e fibre alimentari, ma bisogna limitarne il consumo per via dell’elevata quantità di carboidrati semplici e complessi che aumenta l’apporto calorico.
Tra questi frutti, quelli maggiormente consigliati dagli esperti sono le prugne secche, che possono essere consumate fino a 100 grammi al giorno e possono essere un efficace rimedio contro la stitichezza che è molto comune nelle donne durante la gravidanza. La dose consigliata, circa 2 o 3 prugne al giorno, aiuta al mantenimento delle normali funzioni intestinali.
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