Test di verginità illegale e non solo in Italia: “contro il diritto alla vita”

In Pakistan è stata approvata una legge riguardante il test di verginità, una pratica che l’OMS ha condannato.

test verginità

Unimamme, in tanti Paesi del mondo ancora si lotta per affermare molti diritti, soprattutto per quanto riguarda quelli delle donne.

Buone notizie però arrivano da un Paese dove si praticavano i test di virginità.

Test di verginità: cosa sono, come funzionano

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Poco tempo fa si era parlato di questi test in Francia dove c’erano state polemiche riguardanti la possibilità di abolirli. Alcune famiglie islamiche li richiedono prima del matrimonio.

I medici francesi si erano opposti al divieto perché questo avrebbe comportato gravi rischi per una ragazza o una donna di quella cultura che non potesse dimostrare la propria verginità.

Nel 2018 l’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, aveva pubblicato un report intitolato: “eliminare il test di verginità“.

Per chi non lo sapesse si tratta dell‘ispezione ai genitali femminili con lo scopo di stabilire se la donna o ragazza ha avuto rapporti sessuali.

Questo esame, lo sottolineiamo, non ha valore scientifico o indicazione clinica, perché l‘imene, la parte del corpo femminile più sconosciuta, non riesce a dimostrare in modo affidabile se è davvero avvenuto un rapporto sessuale.

A dover subire questo esame sono solitamente donne o ragazze che lo affrontano perché forzate, minacciate e devono dimostrare la loro purezza.

In alcuni Paesi questo esame si fa per attestare che una donna che ha subito uno stupro dica la verità, in altri è solo una delle varie forme di umiliazione a cui sono sottoposte le femmine.

Le tecniche usate maggiormente sono l’ispezione dell’imene per lacerazione o apertura, oppure l’inserimento di 2 dita nella vagina.

L’Oms evidenzia però che “il termine imene intatto non ha corrispettivi anatomici e non dovrebbe essere utilizzato”.

Il test delle due dita viene effettuato per valutare la tenuta della parete vaginale. Questa viene ritenuta un indizio di una precedente, eventuale, attività sessuale, come si legge su Repubblica.

La pratica viene effettuata in Asia, Africa, Medio Oriente e  inalcune zone dell’Europa e dell’America in cui ci sono alt concentrazioni di immigrati. In Italia non ci sono segnalazioni dell’Oms in questo senso.

Ora la corte suprema di Lahore, in Pakistan, esattamente nella provincia del Punjab ha deciso che il test di verginità che si attuava quando una donna denunciava uno stupro è illegale, discriminatorio e non ha alcun valore legale.

In questi ultimi tempi diverse attiviste, giornaliste, politiche pakistane avevano firmato petizioni per chiedere che questo test fosse abolito.

Il giudice Ayesha Malik ha stabilito che questo esame non ha validità medica e lede la dignità personale della donna e quindi va contro il diritto e la decenza.

Insomma, unimamme, una grande conquista.

Unimamme, voi cosa ne pensate di questo enorme progresso?

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