Tiziana Cantone non si è suicidata per la mamma: nuove scoperte e una nuova inchiesta

Tiziana Cantone: il caso non è chiuso, arrivano rivelazioni sconvolgenti. Le ultime notizie.

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Tiziana Cantone

Conoscerete tutti la vicenda di Tiziana Cantone la giovane morta suicida nel 2016 a seguito della diffusione di alcuni video che la ritraevano in atti sessuali e che avevano fatto il giro del web, caricati e condivisi più volte.

Tiziana era diventata quasi un meme, oggetto di scherno feroce, parodie e umiliazioni di tutti i tipi. Tanto più feroci quando nella diffusione pubblica di video hard sono coinvolte le donne. La giovane, a 33 anni, è stata travolta da una gigantesca gogna pubblica, virtuale e reale, che l’ha provata al punto di togliersi la vita. La giovane è stata trovata impiccata in casa della madre il 13 settembre del 2016.

Una vicenda tragica che ha scosso l’opinione pubblica, anche con reazioni ipocrite e tardive, e ha aperto discussioni e polemiche sui temi del cyberbullismo e del revenge porn.

La mamma di Tiziana, Maria Teresa Giglio, non ha mai smesso di lottare affinché fosse scoperta la verità sulla morte della figlia. Per la donna, infatti, i veri responsabili del suicidio di Tiziana sarebbero coloro che si sono approfittati di lei, l’hanno usata e diffamata.

Sebbene l’indagine per il reato di istigazione al suicidio sia stata archiviata, nuovi clamorosi elementi potrebbero riaprire il caso. Di seguito le ultime notizie sulla vicenda di Tiziana Cantone.

Tiziana Cantone: le rivelazioni che potrebbero riaprire il caso

La vicenda della morte di Tiziana Cantone non è ancora chiusa, la madre della giovane, Maria Teresa Giglio, non si è data per vinta e ha continuato a cercare la verità avvalendosi di investigatori privati esperti di informatica.

La donna è assistita da Emme-Team, un gruppo di studi legali con sede a Chicago, che ha ottenuto da Apple l’accesso agli account della giovane sui suoi dispositivi iPhone e iPad, insieme a quelli dei social network, come Facebook, Instagram e Twitter, ottenuti dalle rispettive società proprietarie. In questo modo, i legali esperti di informatica hanno potuto analizzare in modo approfondito tutte le attività su internet e i contatti telefonici di Tiziana, con scoperte clamorose.

Grazie all’accesso rubrica telefonica, con tutti i numeri di telefono e i contatti WhatsApp, gli investigatori sono riusciti a risalire ai nomi di tutte le persone con cui Tiziana Cantone era in contatto. Questo ha permesso di scoprire le manomissioni avvenute ai dispositivi di Tiziana e anche il numero di telefono dello smartphone usato per l’accesso non autorizzato, insieme alla geo-localizzazione di dove il fatto sarebbe avvenuto. Come riporta Il Fatto Quotidiano.

La scoperta più clamorosa e sconvolgente, tuttavia, è che i contenuti presenti sull’iPhone e l’iPad di Tiziana, tra cui i video diffusi senza il suo consenso, erano stati cancellati dai due dispositivi mentre si trovavano in custodia di polizia giudiziaria presso i carabinieri che indagavano sulla sua morte. Se questa circostanza fosse dimostrata si tratterebbe di una manomissione di prove durante un inchiesta giudiziaria.

Un fatto gravissimo e per il quale è stata già aperta un’inchiesta di frode processuale. I legali della madre di Tiziana hanno depositato alla Procura di Napoli Nord i documenti sulla cancellazione dei contenuti dai dispositivi, insieme a tutti i dati presenti negli account della giovane. Secondo Emme-Team sarebbero 19 le anomalie accertate sull’iPhone e l’iPad, che li avrebbero ridotti a una “tabula rasa”.

Questi elementi hanno permesso alla Procura di Napoli di aprire una nuova inchiesta, per frode processuale, condotta dal sostituto procuratore Giovanni Corona.

Un’indagine innovativa e nuove scoperte

Il gruppo Emme-Team ha sviluppato un sistema di identificazione sofisticato che è stato chiamato “metodo Cantone” e ha portato alla scoperta e alla denuncia di oltre cento presunti responsabili della diffusione dei video privati di Tiziana. Ora questo metodo è utilizzato da diverse polizie giudiziarie in Italia.

Non finisce qui, sempre secondo Emme-Team, Tiziana Cantone non si sarebbe suicidata ma sarebbe stata uccisa. Un’ipotesi che ribalta completamente lo scenario iniziale dell’istigazione al suicidio e che se fosse confermata cambierebbe completamente tutta la vicenda.

Il legale difensore di Maria Teresa Giglio, Salvatore Pettirossi, che fa parte di Emme-Team, ha fatto analizzare la pashmina usata da Tiziana per impiccarsi, dopo averne ottenuto il dissequestro a novembre. Sulla sciarpa sono state trovate delle tracce biologiche maschili. Le uniche tracce insieme a quelle di Tiziana e della zia che fu la prima a trovare la nipote impiccata e le tolse subito la pashmina dal collo, nel tentativo di soccorrerla.

Anche questi elementi sono presentati in Procura per l’apertura di una nuova indagine, questa volta per omicidio. Se così fosse sarebbe una svolta clamorosa nel caso di Tiziana Cantone.

fonte: Facebok/ Maria Teresa Giglio

Che ne pensate unimamme di questa vicenda?

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