“Il paracetamolo non è acqua fresca”: tutti i rischi di avvelenamento per i bambini

Avvelenamento nei bambini: i numeri preoccupanti e i principali rischi in casa secondo un rapporto recente. Un esperto mette in allerta  i genitori. 

Avvelenamento nei bambini

Da un reportage nel Centro antiveleni di Padova, è emerso un quadro molto preoccupante relativamente ai rischi di avvelenamento nei bambini. Le cause possono essere molteplici e le conseguenze davvero molto gravi; proprio a tal proposito vi avevamo parlato dei 7 oggetti pericolosi per i bambini secondo gli esperti. Il reportage, peraltro, ha individuato dov’è che i piccoli corrono maggiori rischi di avvelenamento e i rischi più diffusi.

Il consiglio, ovviamente, è di non intervenire da soli ma di contattare subito il Centro antiveleni in modo tale da riferire i sintomi e le condizioni del bambino.

Il fenomeno dell’avvelenamento nei bambini: cosa sapere

Avvelenamento nei bambini

Secondo il tossicologo Carlo Locatelli, quello dei pericoli di avvelenamento nei più piccoli è un problema molto serio. L’esperto, infatti, ha spiegato che, ogni giorno, giungono presso il centro 60 casi di avvelenamento. Tra questi, il 40% è costituito da bambini.

La fascia colpita è quella dei piccoli, percentuale che scende nei più grandicelli, e risale dai 12 ai 16 anni“, ha spiegato.

Stando al reportage, il rischio di avvelenamento:

  • aumenta quando il bambino è a casa,
  • cresce durante le vacanze natalizie e di Pasqua,
  • diminuisce quando si trova a scuola.

Molto spesso, il rischio aumenta quando il papà o la mamma sono impegnati. Il bambino, infatti, lontano da occhi indiscreti può aprire gli armadietti in cui si conservano prodotti per la casa con conseguenze pericolosissime.

Le cause più diffuse di avvelenamento dei bambini

Ad essere più colpita dal fenomeno è la fascia d’età dai 0 a 3 anni. Le cause possono essere diverse:

1- Avvelenamento da farmaci

Nei bambini fino al di sotto di 1 anno, solitamente, gli incidenti sono causati dai genitori. Come riferisce Locatelli, infatti, spesso capita che la mamma sbagli le dosi di antibiotico al bambino oppure di paracetamolo per far abbassare la febbre al proprio piccolo, somministrandogli quantità troppo elevate per il suo peso.

A proposito del paracetamolo afferma: “non è acqua fresca, ma una delle principali cause di trapianto di fegato, perché è tossico”.


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L’intossicazione da farmaci riguarda il 30% dei bambini, di conseguenza, è importantissimo mettere queste sostanze al sicuro, fuori dalla portata dei bambini.

Anche le vitamine, se somministrate in eccesso, possono provocare danni tra cui:

  • edema cerebrale
  • convulsioni.

2-Avvelenamento da detersivi 

Anche i prodotti per la casa possono essere molto tossici e rappresentano il 40% delle intossicazioni.  Le conseguenze sul bambino possono essere molteplici:

  • soffocamento;
  • vomito;
  • urla da bruciore;
  • sonno o coma;

La lista di prodotti per la casa che i bambini possono trangugiare è molto lunga, tra i più frequenti vi sono:

  • candeggina;
  • detersivo per lavatrice e per i piatti;
  • detergente intimo;

Ne consegue, che in presenza di bambini piccoli, non vanno mai conservati negli armadietti della cucina posti in basso. Prodotti come l’ammoniaca, infatti, possono dilaniare lo stomaco, mentre la candeggina può corrodere tutto ciò che trova sul suo cammino. Molto pericolosi sono anche i solventi e gli smacchiatori che possono causare il coma irreversibile.

Leggermente meno pericolosi sono i detersivi per i piatti dal momento che generano molta schiuma, impedendo ai bambini di trangugiarne in grandi quantità. In questo caso, le conseguenze possono essere:

  • diarrea;
  • vomito;
  • mal di pancia;

Ad ogni modo, se il bambino dovesse ingerirne in grandi quantità potrebbero accusare fortissimi bruciori. In questo caso, non c’è tempo da perdere ma bisogna subito recarsi in ospedale o chiamare il centro antiveleni.

4- Avvelenamento da disinfettanti e sigarette

I disinfettanti possono essere molto pericolosi per i bambini poiché ne possono essere attirati a causa della loro consistenza gelatinosa. Da non sottovalutare anche le sigarette che, in molti casi, i bambini ingeriscono. Basti pensare che sono sufficienti pochi centimetri di tabacco per provocare problemi di natura vascolare.


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3- Avvelenamento da giocattoli

batterie veleno bambini

I bambini sono circondati da giocattoli e, spesso, non si presta la dovuta attenzione a questo aspetto. Non tutti i giochi infatti sono sicuri. Il tossicologo Locatelli, infatti, a tal proposto, ha fatto su Repubblica l’esempio di un noto gioco: “il piccolo chimico contiene sostanze, appunto, chimiche. Diciamo veleni. E quindi è adatto ai bimbi più grandi“.

Spiacevoli effetti si possono avere anche con i giocattoli provvisti di calamite. Queste, infatti, se ingoiate sono in grado di causare lesioni all’intestino. A proposito di giocattoli, anche le batterie in essi contenute sono dannose:

  • le batterie normali, si possono avere perforazioni gastriche o intossicazioni
  • le batterie a litio, invece, possono fermarsi nell’esofago, accorgendosi di questo anche a distanza di giorni quando il bambino comincia a non mangiare più. In alcuni casi, le batterie possono generare anche una scarica elettrica lesionando la parete dell’esofago. Si tratta, dunque, di incidenti molto gravi che richiedono il pronto intervento di un centro antiveleni specializzato.

5-Avvelenamento da piante

dieffenbachia velonosa

Le piante molto spesso possono celare dei pericoli per i più piccoli. Ad esempio:

  • la Dieffenbachia, nota pianta sempreverde, se ingurgitata anche in piccole quantità può causare irritazioni all’esofago
  • nel caso della felce e dell’oleandro, invece, si è in presenza di piante velenose allo stesso modo dei funghi.

In questo caso, l’intervento tempestivo è fondamentale: nel giro di pochi minuti, infatti, si verifica l’edema con successivo gonfiore della lingua.

Ma i pericoli delle piante sono rappresentati anche dai pesticidi utilizzati su di esse. Se ingeriti, infatti, avverte Locatelli, trattandosi di sostante tossiche le conseguenze possono essere anche gravi. Una volta che il bambino li ha ingeriti, comunque, bisogna contattare nell’immediato il Centro antiveleni in modo tale da poter capire se, quello ingerito dal bambino, è un prodotto tossico e, di conseguenza, dove portarlo per intervenire.

Elenco dei Centri Antiveleni italiani

Ovviamente, Locatelli, ha specificato, che è assolutamente da evitare porre rimedio alla situazione da soli.

In caso di avvelenamento accidentale è bene rivolgersi subito a un Centro Antiveleno tenendo a portata la confezione del prodotto con il quale il bambino è venuto a contatto o le informazioni necessarie. Di seguito l’elenco dei CAV, Centri Antiveleni, attivi 24 ore al giorno:

CAV “Ospedale Pediatrico Bambino Gesù” – Roma
Tel. (+39) 06.6859.3726

CAV “Azienda Ospedaliera Università di Foggia” – Foggia
Tel. 800.183.459

CAV “Azienda Ospedaliera A. Cardarelli” – Napoli
Tel. (+39) 081.545.3333

CAV Policlinico “Umberto I” – Roma
Tel. (+39) 06.4997.8000

CAV Policlinico “A. Gemelli” – Roma
Tel. (+39) 06.305.4343

CAV Azienda Ospedaliera “Careggi” U.O. Tossicologia Medica – Firenze
Tel. (+39) 055.794.7819

CAV Centro Nazionale di Informazione Tossicologica – Pavia
Tel. (+39) 0382.24.444

CAV Ospedale Niguarda – Milano
Tel. (+39) 02.66.1010.29

CAV Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII – Bergamo
Tel. 800.88.33.00

CAV Centro Antiveleni Veneto – Verona
Tel. 800.011.858

CAV Centro antiveleni  di Padova

Tel.  0382-24444.

In alternativa, potete contattare il numero unico per le emergenze, il 112, che devierà la chiamata al centro antiveleni più vicino a casa vostra.

Unimamme avete capito quali sono le cause e i rischi di avvelenamento nei bambini ? Voi quali misure adottate per scongiurare questo tipo di incidenti?

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