Prodotti alimentari, cambia la scadenza: cosa devi controllare bene sull’etichetta

In arrivo nuove regole per quanto riguarda la scadenza dei prodotti alimentari. Ecco tutto ciò che c’è da sapere per consumare in sicurezza

Oggi come oggi, una delle tematiche più urgenti per quanto riguarda la produzione e il consumo di beni alimentari è quella dello spreco. Ormai sappiamo tutti quanto cibo viene buttato quotidianamente, soprattutto nei paesi più ricchi. Questo è uno schiaffo non solo economico, ma anche ambientale e morale: le risorse, i soldi che sono stati usati per la sua produzione sono andati letteralmente sprecati e, soprattutto, avrebbero potuto sfamare chi non se lo può permettere.

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Cosa cambia con la scadenza dei prodotti: ecco cosa devi controllare (Universomamma.it)

Proprio per cercare di arginare lo spreco alimentare, sono in arrivo importanti modifiche per quanto riguarda la scadenza dei prodotti destinati al consumo. Al centro della discussione politica sono alcune diciture che, secondo gli esperti, mandano in confusione il consumatore e lo portano a buttare del cibo ancora buono e salutare: ecco quindi cosa potrebbe cambiare.

Scadenza dei prodotti alimentari: ecco le nuove regole

A parlare di questo importante problema è stata proprio l’Unione Europea, la quale ha proposto un cambiamento della normativa finalizzato a estendere la durata della conservazione degli alimenti. Tra le proposte, si legge della volontà di introdurre la dicitura “Spesso buono oltre” per alcune categorie di alimenti.

Prodotti alimentari: cambiano le regole sulla scadenza
Scadenze alimentari: cambia tutto (universomamma.it)

Oltre alla tradizionale dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro”, quindi, comparirebbe questa nuova formula, che fa intendere che tutti gli alimenti che presentano questa forma di scadenza, definita in realtà termine minimo di conservazione, si possono gustare anche dopo tale data. A partire da quel giorno, i prodotti che presentano quel tipo di scadenza possono incorrere a cambiamenti estetici, di consistenza o di gusto: a livello salutistico, però, non comportano rischio alcuno.

Secondo l’esecutivo europeo, questa nuova formula si giustifica con la necessità di ridurre lo spreco alimentare e con la volontà dei cittadini di comprendere meglio il periodo entro il quale un determinato alimento è sicuro. Se questo è più esteso di quanto ad oggi si crede, è utile quindi aggiungere una dicitura che faccia capire quanto la maggior parte dei prodotti sia buona anche dopo la data indicata sulla confezione. Questo, ovviamente, riguarderebbe gli alimenti che oggi presentano la parola “preferibilmente” e che quindi hanno non una scadenza, bensì un termine minimo di conservazione: gli altri, invece, vanno consumati entro quella specifica data.

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