Chi sono i ‘bambini di vetro’: ce ne sono tantissimi e li possiamo aiutare

In inglese li chiamano “glass child”, ma non perché siano fragili bensì come trasparenti di fronte ai genitori. Sapere chi sono però può aiutarli a crescere bene. 

Non tutti conoscono l’espressione “bambino di vetro”, soprattutto perché questa metafora non è immediata. Il vetro ha diverse caratteristiche: è duro, fragile, ma prima di tutto è trasparente. Proprio quest’ultima qualità è il motivo per cui per parlare di un bambino che in casa sembra invisibile si ricorre a questo materiale. Ma quando è che si può parlare di “glass child”, secondo l’espressione americana coniata di recente? La risposta è che sono tutti fratelli o sorelle di un bimbo disabile.

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Come il vetro sembra che i genitori vedano attraverso uno dei loro figli. (Universomamma.it)

Pur non trattandosi di un’espressione riconosciuta ufficialmente nei manuali di psicologia è efficace per rendere l’idea. In casa quando arriva un bambino che necessita di maggiore assistenza o attenzioni è facile che assorba la maggior parte del tempo dei genitori. Così se non è figlio unico ma in famiglia c’è già un bimbo si crea uno squilibrio fra i due fratelli o sorelle. Il ragazzino che ha la fortuna di non presentare disabilità spesso passa in secondo piano, e si sente trasparente agli occhi di mamma e papà.

Come aiutare un bambino di vetro

A parlare di questi “glass child” per prima è stata proprio una di loro, l’imprenditrice Alicia Maples. Da piccola è cresciuta con due fratelli, uno con una forma grave di autismo e uno che purtroppo morì a soli quattro anni per una malattia terminale. Le difficoltà affrontate dalla sua famiglia erano innegabili, ma ciò non toglie che da bambina si fosse sentita invisibile alla sua famiglia.

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Bisogna tenere i presenti i sentimenti del figlio più autonomo. (Universomamma.it)

I fratelli di un bimbo disabile finiscono con il sentirsi in dovere di dover sempre accontentare i genitori. Dato che li vedono già occupati con l’altro bambino non parlano mai dei loro problemi, anche se ce ne sono. Per questo un genitore dovrebbe cercare di far capire loro di esserci anche per loro. Altrimenti si rischia che il figlio si chiuda sempre di più a causa del senso di colpa.

Poiché spesso si trovano anche loro a badare in parte al fratellino o alla sorellina in difficoltà i bambini di vetro spesso maturano in fretta. Non si tratta di una cosa negativa ma se sono ancora piccoli questa responsabilità può essere troppo pesante per loro. Meglio affidarsi a qualcuno di esterno in aiuto piuttosto che affidare un compito difficile al proprio figlio o figlia finché non è abbastanza grande. Dopotutto anche i bimbi sani hanno bisogno di qualcuno su cui contare.

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