Contatto pelle a pelle: i benefici per la salute mentale dei bambini secondo la scienza

contatto pelle a pelle e cervello

Unimamme, sappiamo che il contatto pelle a pelle con i neonati porta notevoli benefici, la scienza continua ad approfondire questo argomento per contribuire alla salute e al benessere dei piccoli.

Contatto pelle a pelle e cervello: diversi i vantaggi secondo la scienza

Innanzitutto bisogna sapere che il cervello dei bimbi non è completamente maturo, è il 25% di quello di un adulto.

Il professor Allan Schore, neurobiologo della UCLA, e il suo team hanno indagato l’estensione dell’attaccamento e lo sviluppo del cervello, per molti anni, spiegando che l’amigdala è in un periodo critico di maturazione nei primi due mesi dopo la nascita.

L’amigdala è collocata nel profondo al centro del cervello, costituisce una parte del sistema limbico connesso:

  • all’apprendimento emotivo
  • modulazione della memoria
  • attivazione del sistema simpatico nervoso

Il contatto pelle a pelle attiva l’amigdala e contribuisce alla maturazione di questa struttura vitale del cervello.

I dottori William Mason e Gerson Berkson hanno dimostrato che tocco e movimento sono fondamentali per uno sviluppo normale del cervello e per lo sviluppo sociale.

In un esperimento alcuni cuccioli di scimmia sono stati allevati da una mamma surrogata che non si muoveva, mentre altri da un’altra mamma surrogata che andava su e giù.

Quelli allevati con il tocco e il movimento hanno avuto uno sviluppo normale del cervello, dimostrando l’importanza del fatto che la mamma tenga in braccio il bimbo.

Prendendo spunto dai suoi predecessori, James Prescott, neurologo presso il  National Institute of Child Health and Human Development, concorda sul fatto che il tocco e il movimento siano importanti per lo sviluppo del cervello. Il dottor Prescott  ha esaminato le descrizioni delle culture primitive. Dopo aver analizzato 49 culture è stato in grado di predire quali sarebbero state violente e quali più pacifiche.

Nelle culture in cui il bimbo veniva trasportato a contatto della mamma nel corso dei primo anno le persone erano più pacifiche.

Lui ha anche identificato la maggior durata dell’allattamento al seno (più di 2 anni e mezzo) e il basso o assente tasso di suicidi in 26 culture primitive.

Secondo Prescott vi è un periodo sensibile durante l’infanzia in cui un tocco piacevole e movimenti sono necessari e proteggono da:

  • depressione
  • violenza

L’attaccamento mamma – figlio è importante affinché quest’ultimo regoli l’omeostasi, la loro relazione controlla e modula l’esposizione del neonato all’ambiente e funge da regolatore dello sviluppo interno dell’omeostasi del piccolo.

Un bimbo di 1 anno che ha trascorso 1-2 ore a contatto pelle a pelle con la mamma ha una miglior regolazione, i piccoli sono meno inclini ad essere frustrati e più capaci di calmarsi.

Secondo il dottor Schore le prime esperienze possono plasmare la forma del cervello o fornirgli il modo per adattarsi meglio all’ambiente.

Un ambiente traumatico o ostile, per esempio, necessita di un cervello designato per la cautela e la difesa, mentre un ambiente di sostegno permette al cervello di fiorire.

Il legame e l’attaccamento sono necessari per la sopravvivenza, quindi la natura ha fatto sì che possano verificarsi anche più in là nella vita, più a lungo si aspetta dopo la nascita e più è difficile o che sia incompleto e insicuro.

Unimamme, voi cosa ne pensate dei risultati di questa ricerca?

Noi vi lasciamo con tutti i vantaggi del contatto pelle a pelle.

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