Coronavirus in Italia: oltre 2.700 casi | 107 decessi e 276 guariti | La situazione

Coronavirus in Italia, gli ultimi dati aggiornati segnalano 2.706 contagi, 107 decessi e 276 guariti, per un totale di 3.089 casi. La situazione. Cosa bisogna sapere.

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Coronavirus in Italia: oltre 2.700 casi | 107 decessi e 276 guariti | La situazione – Universomamma.it (Nella foto la conferenza stampa con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Continuano a salire i casi di coronavirus in Italia e cominciano ad estendendosi alle altre regioni italiane, dopo aver colpito pesantemente il Nord Italia. Il maggior numero dei casi continua a registrarsi in Lombardia, seguita da Emilia Romagna e Veneto. Complessivamente, i casi di coronavirus registrati in Italia dall’inizio dell’epidemia hanno raggiunto i 3.089, di cui 2.706 sono i positivi, 107 i decessi e 276 i guariti. Si tratta dell’ultimo bilancio aggiornato alle ore 18.00 del 4 marzo, presentato dalla Protezione Civile. Di seguito tutte le informazioni utili. Come cosa bisogna sapere sull’epidemia di Covid-19 in corso in Italia.

Coronavirus in Italia: oltre 2.700 casi, i dati aggiornati

Non si ferma l’epidemia di coronavirus in Italia, con i contagi che continuano ad aumentare e dal Nord gradualmente si estendono anche alle altre regioni italiane. Dalla scoperta dei primi casi dei due turisti cinesi a Roma, perfettamente guariti, fino ai focolai epidemici scoppiati in bassa Lombardia e basso Veneto, in Italia il numero dei contagiati da Covid-19, questo il nome della malattia causata da SARS-CoV-2 (il nome del nuovo coronavirus apparso in Cina alla fine del 2019), è di 3.089 casi. Di questi 2.706 sono le persone positive al coronavirus, tra malati, in ospedale o a casa, e asintomatici, mentre 107 sono i morti (con il virus ma anche con altre patologie pregresse che potrebbero essere la causa principale del decesso, per cui occorre aspettare la conferma dell’Istituto Superiore di Sanità), mentre 276 sono i guariti. Un numero quest’ultimo che lascia ben sperare perché sono 116 in più in un giorno.

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Invece, i 2.706 contagiati dal coronavirus sono cresciuti di 443 unità in un giorno. Questo numero complessivo, segnala il Ministero della Salute, comprende 1.346 pazienti ricoverati in in ospedale in reparto, 295 pazienti ricoverati in terapia intensiva e altri 1065 in isolamento domiciliare. Quasi tutte le regioni italiane hanno almeno un caso di coronavirus, tranne la Valle d’Aosta, dove potrebbe non essere stato ancora trovato. La regione con il maggio numero di casi resta la Lombardia, seguita dall’Emilia Romagna, dal Veneto, dal Piemonte e poi dalle Marche che negli ultimi giorni hanno visto crescere in modo esponenziale il numero di contagi, e purtroppo anche dei decessi.

Nel frattempo, come misura precauzionale il Governo ha deciso la chiusura di tutte le scuole e università fino al 15 marzo su tutto il territorio nazionale. Una misura drastica che causerà non pochi problemi a tante famiglie e anche agli istituti nell’organizzazione della didattica. Purtroppo però inevitabile per contenere il diffondersi del contagio. Come hanno spiegato gli epidemiologi, infatti, il coronavirus sebbene sia una malattia che guarisce nell’80% dei casi è molto contagioso e purtroppo letale per alcune categorie di soggetti più fragili. Le misure di contenimento per quanto invasive e limitanti della libertà personale, e anche con difetti di efficacia, sono tuttavia le uniche non per fermare i contagi ma per rallentarli. Se migliaia di persone si ammalassero tutte nello stesso momento, infatti, le strutture sanitarie verrebbero sovraccaricate e non riuscirebbero a gestire tutti i ricoveri necessari, con il rischio molto elevato di far aumentare la mortalità.

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Sono provvedimenti molto limitanti e parziali. Le obiezioni sollevate sulla mancata chiusura di uffici pubblici, mezzi di trasporto, centri commerciali, negozi, bar, ristoranti e palestre sono legittime. Perché chiudere scuole e teatri e non centri commerciali? Perché sospendere le manifestazioni culturali e non le partite di calcio? Purtroppo ragioni economiche e di opportunità politica influiscono in queste decisioni. Al di là di legittimi dubbi e domande, tuttavia, è importante seguire le indicazioni che ci vengono date dalle autorità:

  • rispettare la quarantena e l’isolamento se siamo sottoposti a queste misure
  • evitare gli assembramenti, anche all’aperto
  • evitare i luoghi affollati, soprattutto se al chiuso
  • lavarsi le mani spesso
  • sanificare gli oggetti di uso comune, facile ricettacolo di agenti patogeni, come smartphone, tastiera del computer, chiavi e ripiani d lavoro
  • stare in casa soprattutto per le persone anziane, malate e immunodepresse.

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Nel frattempo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci ricorda che il coronavirus provoca una malattia più grave dell’influenza stagionale: a livello globale, infatti, circa il 3,4% dei casi riportati di Covid-19 è deceduto, mentre l’influenza stagionale generalmente uccide molto meno dell’1% dei contagiati.

Il numero di contagiati dal coronavirus nelle singole Regioni è il seguente:

  • Lombardia 1820
  • Emilia-Romagna 544
  • Veneto 360
  • Marche 84
  • Piemonte 82
  • Campania 31
  • Liguria 26
  • Toscana 38
  • Lazio 30
  • Friuli Venezia Giulia 18
  • Sicilia 18
  • Umbria 9
  • Puglia 9
  • Abruzzo 7
  • Provincia autonoma di Trento 5
  • Molise 3
  • Sardegna 2
  • Basilicata 1
  • Calabria 1
  • Provincia autonoma di Bolzano 1

Informazioni aggiornate e sicure sul Covid-19 in Italia le trovate sul sito web del Ministero della Salute.

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Coronavirus in Italia: oltre 2.700 casi | 107 decessi e 276 guariti | La situazione – Universomamma.it (Ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma. Foto: ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)
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