Angelo, morto con la mamma tra le fiamme, si sarebbe potuto salvare? Parla il vicesindaco

Angelo VolpiAngelo è morto abbracciato alla sua mamma mentre le fiamme divampavano nella loro abitazione di Conselve.

Quando mercoledì verso le 2.30 del mattino un incendio è divampato nel garage della casa di Conselve in cui viveva con l’anziana mamma, Angelo Volpi, 42enne affetto da sindrome di down, è corso alla finestra per chiedere aiuto. In attesa dei soccorsi, però, l’uomo non si è messo in salvo ma si è rannicchiato nel letto accanto alla sua mamma, l’86enne Rosa Lamberti, che aveva già perso i sensi.

I Vigili del Fuoco li hanno trovati così, uniti in un ultimo abbraccio. Angelo era ancora vivo ma in gravissime condizioni ed è morto poco dopo.

Angelo si poteva salvare? Sì, forse sì, o almeno così sembra visto che è stato lui ad accorgersi dell’incendio e a gridare – ha dichiarato affranto Ruzzon, vicesindaco di Conselve – Avrebbe forse potuto scappare. Ma ha voluto condividere con mamma Rosa, a cui era legatissimo, anche l’ultimo respiro. Non possiamo rimanere indifferenti a questa circostanza – prosegue intervistato dal Mattino di Padova – che rende ancor più tragica la vicenda e che ci fa davvero riflettere sulla forza che può avere un legame. Angelo era una delle persone più note e benvolute del nostro paese“.

Una storia che ha sconvolto l’Italia, una storia che, però, racconta la forza dell’amore che lega madri e figli.

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