Rabbia dei bambini: come gestirla secondo i consigli degli esperti

Rabbia dei bambini: come gestirla secondo i consigli degli esperti. Tutto quello che bisogna sapere.

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Rabbia dei bambini: come gestirla secondo i consigli degli esperti – Universomamma.it

La rabbia è un sentimento comune e assolutamente normale con cui gli individui reagiscono a stimoli esterni o interni. Anche nei bambini  si manifesta allo stesso modo. Alle volte, tuttavia, può andare fuori controllo e diventare ingestibile, creando non pochi problemi. Quando i bambini hanno una crisi di rabbia, anche violenta, i genitori possono andare in crisi e non sapere come comportarsi. Dagli psicologi arriva un aiuto su come reagire alla rabbia dei bambini e come gestirla.

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Rabbia dei bambini: come gestirla secondo gli esperti

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È sbagliato reprimere la rabbia, anche nei bambini, perché è un’emozione che deve trovare il suo sfogo, pur senza creare danni. La sua funzione è quella di permettere alla persona che la prova di difendersi per sopravvivere all’ambiente in cui si trova. La rabbia viene da una reazione istintiva con cui si risponde a un’ingiustizia, subita o percepita, alla violazione dei propri diritti o di quelli di persone care, ma anche a un pericolo. La rabbia è scatenata da stimoli esterni o interni. Funziona anche da campanello d’allarme che allerta il corpo e la mente, preparandoli all’azione, in presenza di un ostacolo o un rischio.

Secondo una definizione risalente al 2007, elaborata dai professori di psicologia americani Raymond DiGiuseppe e Raymond C. Tafrate, la rabbia è “uno stato emotivo sperimentato a livello soggettivo con un’elevata attivazione del sistema simpatico autonomo. È inizialmente suscitata dalla percezione di una minaccia, anche se può persistere dopo che la minaccia è passata. La rabbia è associata a cognizioni e pensieri di attribuzione e di valutazione che sottolineano le malefatte degli altri e motivano una risposta di antagonismo per contrastare, scacciare, ritorcere contro, o attaccare la fonte della minaccia percepita. La rabbia è comunicata attraverso la mimica facciale o posturale o inflessioni vocali, verbalizzazioni avverse e comportamento aggressivo“.

Questo stato emotivo si manifesta anche nei bambini, per le stesse ragioni degli adulti. È del tutto normale che i bambini provino rabbia e alle volte abbiano delle reazioni rabbiose che in realtà sono capricci. I genitori lo sanno bene. Anche nei bambini, come negli adulti, tuttavia, la rabbia può essere eccessiva o spropositata rispetto alle circostanze esterne o allo stato emotivo interno di chi la prova.

Va anche detto, poi, che i bambini non hanno ancora il controllo delle emozioni e le loro reazioni emotive esagerate sono normali. Per questo gli adulti, in primo luogo i genitori, svolgono un ruolo fondamentale nell’insegnare ai bambini a regolare le loro emozioni. Non bisogna reprimerle, ma insegnare loro a gestirle.

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I bambini imparano a regolare e gestire la loro rabbia in primo luogo attraverso l’esempio dei genitori. Se i genitori rimangono calmi e capaci di controllare la loro emotività, anche i bambini impareranno a comportarsi e a reagire allo stesso modo. È importante anche che i genitori si comportino i modo coerente.

La rabbia nei bambini non va repressa, semmai vanno corrette le azioni con cui danno sfogo a questo sentimento. I genitori devono riconoscerla e insegnare ai figli che provare rabbia non è sbagliato, provare emozioni, qualsiasi emozione, non è un errore. Può essere sbagliato, invece, il modo in cui vengono espresse o manifestate all’esterno. I genitori devono insegnare ai bambini ad accettare le loro emozioni e ad esprimerle in modo positivo. È importante, in questo caso, che i genitori parlino con i figli, spieghino perché si provano certe emozioni, provare a capire la loro origine e come reagire. Inoltre, secondo gli psicologi è importante che i genitori abbiano con i figli anche un contatto fisico e mostrino empatia verso i loro sentimenti.

I bambini vanno poi incoraggiati a descrivere e raccontare le loro emozioni. Importante è tirarle fuori in modo costruttivo e creativo dare loro un nome, disegnarle anche, sfogarle con lo sport, il gioco e l’attività fisica. Solo così le emozioni, rabbia compresa, si impara a riconoscerle, accettarle e a gestirle.

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