Coronavirus: nei bambini e neonati infezioni meno gravi, lo studio

Aggiornamenti sul Coronavirus: nei bambini e neonati infezioni meno gravi, lo studio dell’Ospedale Bambino Gesù.

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Coronavirus: nei bambini e neonati infezioni meno gravi, lo studio – Universomamma.it (Foto: Ospedale Bambino Gesù)

Tutti sappiamo che i bambini tendono a sviluppare sintomi meno gravi se contraggono il Covid-19, la malattia provocata dal nuovo Coronavirus Sars-CoV-2, che invece può essere molto grave negli adulti e ha una elevata letalità negli anziani sopra i 70 anni di età. Spesso, anzi, sono asintomatici.

Una condizione che sebbene vantaggiosa per i bambini può essere un problema per gli adulti, perché i bambini asintomatici possono essere molto contagiosi. Anche per questo motivo l’infezione va tenuta sotto controllo anche presso i più giovani. Importante è il costante monitoraggio delle scuole, che ora dovrebbe essere facilitato dall’introduzione dei test rapidi.

Ora, un nuovo studio clinico, condotto dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, conferma che nei bambini e nei neonati l’infezione da Coronavirus è meno grave che negli adulti e molto raramente necessita del ricorso all’ossigenazione meccanica extracorporea.

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Lo studio, coordinato dal Bambino Gesù, ha coinvolto 52 Centri europei e ha analizzato proprio l’utilizzo della tecnica di circolazione extracorporea nella gestione dell’infezione complessa causata dal Covid19. L’indagine si è svolta in tutta Europa, attraverso i centri coinvolti, e ha riguardato il ricorso all’ossigenazione meccanica extracorporea nei bambini e negli adulti, per le conseguenze del nuovo Coronavirus. Cosa bisogna sapere.

Coronavirus: nei bambini e neonati infezioni meno gravi

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Coronavirus: nei bambini e neonati infezioni meno gravi, lo studio – Universomamma.it (Adobe Stock)

Le forme più gravi di infezione da nuovo Coronavirus Sars-Cov-2 sono più rare nei bambini  e nei neonati. Un aspetto che era già emerso dallo stato dei contagi, dalle osservazioni cliniche così come da diversi studi condotti in tutto il mondo. I bambini si ammalano molto meno di Covid-19 e quando avviene sviluppano pochissimi sintomi, per lo più lievi, sono asintomatici.

Non mancano anche i casi gravi o anche di morte per Coronavirus tra i bambini, ma si tratta di casi molto rari, spesso con patologie preesistenti. Così come è molto rara la grave sindrome infiammatoria MIS-C (Multisystem Inflammatory Syndrome in Children, Sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini), inizialmente confusa con la Sindrome di Kawasaki o simil-Kawasaki, che può peggiorare i sintomi del Covid-19.

La conferma della rarità delle conseguenze più gravi dell’infezione da Coronavirus, nei bambini e nei neonati, arriva da uno studio condotto in tutta Europa, da marzo a settembre, e coordinato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Ben 52 Centri di ricerca europei sono stati impegnati nel monitorare quei pazienti colpiti da forme più gravi di Covid-19 che hanno richiesto l’ossigenazione meccanica extracorporea ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation).

Di tutti questi pazienti, 1.531 erano adulti e solo 7 bambini. Tra i bambini, il più piccolo aveva 2 mesi, era dunque un neonato, e il più grande 16 anni, già un adolescente.

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L’ossigenazione meccanica extracorporea (ECMO), spiega il Bambino Gesù, è una tecnica di circolazione extracorporea alla quale si ricorre temporaneamente quando i pazienti hanno un’insufficienza cardiaca o respiratoria grave, che li mette in pericolo la vita. Con soltanto 7 casi di ECMO pediatrici contro i 1.531 casi tra gli adulti nello stesso periodo, la ricerca documenta lo scarso utilizzo di questa tecnica in ambito pediatrico per la gestione dell’infezione cardio-respiratoria da Sars-CoV-2. Un dato molto positivo, che conferma come nei neonati e nei bambini l’infezione complessa da Covid-19 sia rara e il ricorso all’ossigenazione meccanica extracorporea ancora più raro.

L’Ospedale Bambino Gesù riferisce che l’ECMO è stata necessaria nei pazienti pediatrici affetti anche da altre patologie (cardiopatici e oncologici), con un incremento temporale dell’uso di questo trattamento in relazione alla crescita dei casi di MIS-C, Sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini, in Europa, da aprile a giugno.

Infine, per i casi che hanno bisogno di ossigenazione meccanica extracorporea, anche nei pazienti pediatrici, come negli adulti, si verifica la complicanza della trombosi sistemica. I medici del Bambino Gesù spiegano che in questi casi l’uso di terapie antivirali prima e durante l’ECMO risulta purtroppo inefficace, mentre dati positivi emergono dall’uso di steroidi e immunoglobuline per il trattamento della sindrome infiammatoria (MIS-C). La sopravvivenza dei casi pediatrici in ECMO per Covid-19 è del 60% contro il 55% degli adulti, un dato sovrapponibile a quello delle altre malattie respiratorie che richiedono il ricorso all’ECMO.

Lo studio coordinato dall’Ospedale Bambino Gesù è il primo studio nella letteratura scientifica sull’uso dell’ECMO nella popolazione pediatrica affetta da Covid-19 e MIS-C ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica ASAIO Journal.

Maggiori informazioni sul sito web dell’Ospedale Bambino Gesù.

 

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Coronavirus: nei bambini e neonati infezioni meno gravi, lo studio – Universomamma.it (Adobe Stock)

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