Dopo 8 anni muto e immobile si alza e parla: la motivazione è shock

Il caso molto particolare di un uomo che era in gravi condizioni di salute ed è stato aiutato da un farmaco “banale”.

uomo paralizzato
fonte: adobe stock

Unimamme, veniamo a conoscenza di rompicapi medici che hanno davvero dell’incredibile e che, una volta di più, ci mostrano quanto ci sia ancora da studiare sull’essere umano.

Uomo paralizzato: il suo caso è una storia incredibile

Il caso di cui vi parliamo oggi riguarda un 39enne di Amsterdam, chiamato Richard dai medici che hanno trattato e poi pubblicato il suo caso su una prestigiosa rivista medica: Cortex.

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Ormai da 8 lunghi anni quest’uomo poteva esprimersi solo con gli occhi, questo a causa di un grave incidente. Richard aveva rischiato di soffocarsi con un pezzo di carne, questo episodio gli aveva privato il cervello di ossigeno, impedendogli, da quel momento, di svolgere compiti fondamentali.

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L’uomo da quel momento ha vissuto affetto da mutismo acinetico, non poteva più camminare e parlare. Riusciva a sopravvivere grazie all’alimentazione tramite tubo. Purtroppo Richard aveva poche speranze di riprendersi e tornare a una vita normale.

A questo punto, con poco o nulla che si potesse fare, i medici hanno provato con una sperimentazione. Hanno provato a somministrargli lo zolpidem che nel Regno Unito ha il nome di Stilnoct e negli Usa come Ambien. Pare infatti che alcuni risultati mostrassero che questo sonnifero potesse provocare un miglioramento temporaneo con pazienti con paralisi.

E, incredibile, ma vero, questo è proprio quello che è accaduto allo “sfortunato” Richard che dopo soli 20 minuti dalla somministrazione ha potuto camminare con l’aiuto di due assistenti e ha chiamato la madre. Per Richard quindi si sono aperti scenari diversi: secondo i luminari se lo assumesse una volta al giorno potrebbe restare vigile per due ore, un grande progresso rispetto al silenzio e al mutismo precedente. D’altra parte però se Richiard lo assumesse per 5 giorni consecutivi potrebbe assuefarsi e vanificare il tutto.

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Come accennato i problemi di Richard sono gravi e complessi. Il mutismo acinetico viene ritenuto un disturbo della coscienza, è una condizione rara come immaginerete, chi ne è affetto non riesce a rispondere ai comandi o alle domande, i pazienti però dal punto di vista di una persona esterna sembrano svegli. Purtroppo riescono a comunicare solo con gli occhi. Questo grave disturbo affligge persone che hanno subito traumi cerebrali, per esempio: ictus, cancro, tumori. Nel caso di un tumore, la sua rimozione fa tornare la situazione alla normalità, se invece il disturbo è dovuto a un ictus o per un infortunio i medici somministrano solfato di magnesio per via endovenosa.

uomo coma (1)
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Grazie a questo trattamento le cellule cerebrali morte vengono fatte rivivere tramite il minerale. Un’altra soluzione è prescrivere antidepressivi o farmaci stimolanti. Come accennato secondo la parte dedicata alla ricerca l’ambien potrebbe portare giovamenti ai pazieni. Nel caso di Richard la situazione si è sbloccata quando una certa Willemijn van Erp, una studentessa di dottorato alla Radboud University si è interessata a lui.

uomo coma
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Van Erp si stava specializzando in assistenza agli anziani e ha trovato Richard in una casa di cura. Giunta ormai allo stremo la famiglia ha acconsentito alla sperimentazione con l’Ambien, che ha poi dato lo straordinario risultato di cui sopra. In pochi minuti RIchard si è alzato, ha chiesto di ordinare cibo al fast food e telefonare al famigliare. Purtroppo, c’è un triste retroscena a questo momento trionfale che pare avere del miracoloso, dopo 2 ore l’effetto è svanito e Richard è nuovamente “scomparso”.

Sottolineiamo che il caso è delicato, i luminari consigliano “in media, sarebbero necessarie da due a tre settimane senza farmaci per notare di nuovo gli effetti di una singola dose di zolpidem. Di conseguenza, la gestione è limitata alle occasioni speciali“. Naturalmente il caso di Richard è stato soggetto ad approfondimenti e dai test sembrava che il suo cervello si spegnesse per un sovraccarico sensoriale anche in presenza di compiti semplici.

Hisse Arnts, una ricercatrice del Centro medico dell’Università di Amsterdam, che ha preso a cuore il caso di quest’uomo commenta: “ La somministrazione di questo farmaco per dormire può sopprimere questa iperattività cerebrale indesiderata, creando spazio per la parola e il movimento.”

Unimamme, naturalmente gli scienziati stanno lavorando per rendere gli effetti duraturi o più duraturi possibile. Noi speriamo che accada il prima possibile per aiutare Richard e tutti quelli nella sua situazione.  Voi cosa ne pensate di quanto raccontato sulla rivista medica Cortex? Noi vi lasciamo con la vicenda di una bimba con un pastello nell’occhio.

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