Sushi in gravidanza, è consentito? Cosa bisogna sapere

Sushi in gravidanza, è consentito? Cosa bisogna sapere. Le indicazioni degli esperti sul consumo del pesce crudo tipico giapponese.

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Sushi in gravidanza, è consentito? Cosa bisogna sapere – Universomamma.it (Adobe Stock)

Sappiamo che durante la gravidanza gli alimenti crudi sono assolutamente sconsigliati per i rischi di infezioni, anche molto gravi e dannosi per il feto. Mentre quegli alimenti, come frutta e verdura, che si consumano anche crudi vanno assolutamente lavati molto bene.

Sono da evitare i salumi e gli insaccati, mentre la carne va cotta molto bene, senza lasciare parti rosa all’interno. Sono alcune delle regole fondamentali sui cibi a rischio in gravidanza e le precauzioni da prendere. E il pesce? Come si può e si deve consumare?

Abbiamo già ampiamente trattato l’argomento del consumo di pesce in gravidanza e del rischio che si può correre a causa dell’inquinamento da mercurio. Il pesce, infatti, contiene sostanze nutritive molto importanti e salutari, anche per le mamme e il bambino durante la gestazione, purtroppo però è spesso contaminato da inquinanti che lo rendono pericoloso in gravidanza. Pertanto il suo consumo sebbene consigliato va limitato, in particolare quando si tratta di pesci di taglia grande.

Per quanto riguarda il sushi? Ovvero il pesce crudo della cucina tradizionale giapponese? In questo caso occorre un approfondimento a parte. Ecco cosa bisogna sapere sul consumo di sushi in gravidanza secondo gli esperti.

Sushi in gravidanza, è consentito? Il parere degli esperti

Sushi in gravidanza sì o no? È la domanda da “un milione di dollari” che si pongono molte future mamme appassionate di questo piatto della cucina giapponese che erano abituate a consumare prima di rimanere incinte.

Da regola di base, la risposta è no. Come riporta anche il Ministero della Salute nelle indicazioni generali sulle regole da seguire nell’alimentazione in gravidanza il pesce crudo va assolutamente evitato, per i rischi di infezioni batteriche che possono essere letali per il feto. Il Ministero ma tutti gli esperti in genere raccomandano sempre di cuocere molto bene il pesce prima di consumarlo quando si è incinte.

Va precisato, tuttavia, che il sushi è pesce crudo che prima di essere consumato viene abbattuto in congelatori professionali o abbattitori per fargli perdere tutti i batteri e le sostanze che possono contaminarlo, in modo da renderlo sicuro al consumo.

Prima di essere consumato, infatti, il pesce crudo va tenuto in abbattitore professionale per almeno 24 ore a -20°. Mentre nel congelatore domestico, che di solito scende fino a -18° C, va tenuto almeno quattro o cinque giorni. Con questo tipo di congelamento vengono distrutti batteri e parassiti.

Se il pesce crudo utilizzato per la preparazione del sushi è stato abbattuto a regola d’arte ed è conservato in condizioni igieniche perfette, allora non rappresenta più un pericolo per nessuno, nemmeno per le donne in gravidanza.

Solo a queste condizioni una donna incinta può consumare il sushi, spiegano gli esperti. Bisogna, tuttavia, essere assolutamente sicuri che abbattimento e conservazione del pesce siano avvenuti in modo scrupoloso. Perché se in condizioni normali di salute si può anche rischiare, senza troppi danni, di prendere un’intossicazione alimentare, questi rischi non si possono assolutamente correre durante la gravidanza. Non ne vale assolutamente la pena. Piuttosto che mettere in pericolo la salute del feto è preferibile rinunciare al sushi durante la gravidanza.

Le condizioni in cui si può consumare sushi in gravidanza sono due:

  • presso un ristoratore di comprovata serietà e fiducia, che abbatte il pesce correttamente e lo conserva perfettamente;
  • lo si prepara a casa se si dispone di un abbattitore professionale o di un congelatore che scende fino a -20°.

Un rischio, dunque, c’è sempre. In ogni caso va valutata molto attentamente la situazione e, soprattutto, va sempre chiesto prima il parere del proprio medico curante.

I rischi del consumo di pesce crudo in gravidanza

Se il consumo di salumi freschi e carne cruda o poco cotta può comportare il rischio di toxoplasmosi, infezione da Toxoplasma gondii, il pesce crudo dà un altro tipo di problemi, legati alla contaminazione dell’alimento.

Il pesce crudo può essere contaminato da:

  • batteri come: Listeria monocytogenes (che causa listeriosi), Salmonella spp. (salmonellosi), Escherichia coli (che causa diversi tipi di diarrea, dissenteria, colite emorragica);
  • parassiti come Anisakis (molto pericoloso anche fuori dalla gravidanza);
  • virus dell’Epatite A.

Se il pesce crudo non presenta rischi di toxoplasmosi, quelli indicati sopra sono sufficienti a scoraggiarne il consumo, anche sotto forma di sushi.

Si possono evitare i rischi da contaminazione e dunque da intossicazione alimentare, anche grave, solo se il pesce crudo è stato abbattuto correttamente e poi conservato in condizioni igieniche perfette, come abbiamo già detto. Inoltre, una volta scongelato il pesce va consumato in giornata e non può essere assolutamente congelato di nuovo.

Per ogni dubbio e ogni domanda consultate sempre il vostro medico. Queste indicazioni sono un compendio di quelle date generalmente dagli esperti di alimentazione e di ginecologia, ma non valgono come pareri medici.

Vi ricordiamo infine le indicazioni generali riguardanti i cibi sani e le regole da seguire nell’alimentazione in gravidanza.

Ulteriori informazioni le trovate sul portale del Ministero della Salute.

(Foto di Design n Print da Pixabay)

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