Covid in gravidanza: quali sono le conseguenze per mamma e bebè

Covid in gravidanza e le conseguenze per madre e bambino. Cosa ha scoperto uno studio recente.
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Sappiamo che i bambini, anche neonati, sono raramente colpiti dalle forme gravi di Covid e che le gravidanze sono abbastanza sicure, perché il rischio di trasmissione del virus da mamma a nascituro è molto basso. Come hanno confermato diversi studi scientifici.

La ricerca, tuttavia, non si è fermata. Poiché non si finisce mai di imparare su un virus, come il Sars-CoV-2, di cui dobbiamo ancora conoscere molti aspetti. In questi mesi gli studi sugli effetti del Coronavirus contratto in gravidanza sono stati numerosi. Indagini che hanno analizzato le possibili conseguenze per la donna incinta e il nascituro.

Ora, un nuovo studio scientifico condotto nel Regno Unito ha indagato il possibile legame tra Covid in gravidanza e la mortalità perinatale. Ecco cosa hanno scoperto gli scienziati.


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Covid in gravidanza: le conseguenze per la mamma e il nascituro

Se la mamma contrae il Coronavirus in gravidanza e si ammala di Covid-19 (la malattia causata dal virus Sars-CoV-2), quali sono le conseguenze per il nascituro? Aumenta il rischio di morte per il neonato?

È una domanda che si sono posti i ricercatori dell’Imperial College di Londra che in merito hanno raccolto i dati di circa 4.000 donne incinte con Covid sospetto o confermato, tra Regno Unito e Stati Uniti. Di queste donne, 1.606 erano del Regno Unito, mentre 2.398 erano degli Stati Uniti. I dati clinici sul loro stato di salute sono stati estratti da registri sanitari pubblici: PAN-COVID per Regno Unito e SONPM negli Stati Uniti. Tutte le donne prese in esame hanno partorito da gennaio ad agosto 2020.

Dallo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Ultrasound in Obstetrics and Gynecology, sono emerse delle scoperte interessanti.

In primo luogo tutte le donne incinte, o che stanno per programmare una gravidanza, possono tirare un sospiro di sollievo: contrarre il Coronavirus in gravidanza non aumenta i rischi di morte del feto o mortalità perinatale. Nessuno dei figli delle 4mila donne esaminate è morto a causa del Covid-19. Inoltre, non si è verificato alcun aumento del rischio di basso peso alla nascita.

Invece, è aumentato il rischio di parto pretermine, prima della 37^ settimana. Che può a sua volta comportare dei rischi per la salute del neonato, ma che rimangono quelli comuni del parto prematuro. Questa condizione si è verificata sia nelle donne britanniche che in quelle americane del campione studiato. Senza particolari differenze.

Nei dati riferiti al Regno Unito, il 12% delle donne con Covid sospetto o confermato ha avuto un parto pretermine. Una dato che è il 60% più alto della percentuale media nazionale che è del 7,5%.

Poca differenza con il dato degli Stati Uniti, dove il 15,7% delle donne con Covid ha avuto un parto prematuro, il 57% più alto della percentuale media nazionale che è del 10%.

Gli autori dello studio scientifico, comunque, hanno spiegato che il legame tra Covid in gravidanza e parto pretermine si può spiegare anche con la decisione dei medici di anticipare il parto per il timore degli effetti che l’infezione potesse avere sul bambino e sulla madre. Infatti, la percentuale di nascite premature spontanee è stata inferiore alle attese.


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La scoperta che l’infezione da Covid-19 non aumenta il rischio di mortalità perinatale è rassicurante“, ha affermato il professor Christoph Lees, autore senior dello studio  e ricercatore del Dipartimento di Metabolismo, Digestione e Riproduzione dell’Imperial College di Londra. “Tuttavia – ha aggiunto  -, una diagnosi di Covid-19 sospetta o confermata è collegata a un rischio più elevato di parto pretermine e il motivo non è del tutto chiaro“.

Il dottor Ed Mullins, coautore dello studio e ricercatore dello stesso Dipartimento, ha affermato: “Questo studio sostiene la priorità della vaccinazione nelle donne incinte o che pianificano una gravidanza e le misure esistenti per proteggere dall’infezione le donne in gravidanza, al fine di ridurre il rischio di parto prematuro“.

I rischi per le donne incinte

Infine, riguardo alle conseguenze per le mamme, i ricercatori dell’Imperial College hanno stabilito che il Covid-19 in gravidanza non aumenta il rischio di morte per le donne.

Durante lo studio, otto donne sono morte nel Regno Unito e quattro negli Stati Uniti, tra quelle dei campioni analizzati. Sebbene questi tassi di mortalità siano più alti di quelli normalmente attesi per le donne che partoriscono, sono tuttavia simili a quelli osservati negli adulti con un’infezione confermata da Covid. Hanno spiegato gli studiosi. Questo significa che le donne in gravidanza con Covid non corrono un rischio più elevato di morte rispetto alle donne con Covid che non sono incinte.

Riguardo alla mortalità delle donne incinte con Covid, i ricercatori hanno sottolineato che la maggior parte delle donne esaminate dallo studio non avevano condizioni preesistenti, come il diabete o un problema respiratorio come l’asma.

Infine, lo studio ha accertato che la proporzione di bambini nati da madri con Covid-19 confermato e che in seguito sono risultati positivi al virus Sars-CoV-2 era del 2% nel Regno Unito e dell’1,8% negli Stati Uniti.

Percentuali che confermano la scarsa trasmissibilità del virus da madre positiva a neonato.

Come per tutti gli studi scientifici, saranno necessari ulteriori approfondimenti, in particolare riguardo al legame tra Covid-19 in gravidanza e rischio di parto prematuro. Come spiega la rivista dell’Imperial College di Londra nell’articolo di presentazione dello studio.


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Che ne pensate unimamme di questo studio scientifico?

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