Pandemia di Covid: ecco quando potrebbe finire secondo gli analisti

Pandemia di Covid: ecco quando potrebbe finire secondo gli analisti. La previsione che si basa sui vaccini e che tiene conto anche della nuova variante inglese.

(Foto di Manuel Alvarez da Pixabay

Nonostante l’aggravarsi dell’epidemia di Covid in Italia, e in altri Paesi europei, con l’arrivo della terza ondata di contagi provocata dalle nuove varianti del virus, alcuni esperti sono fiduciosi sulla fine della pandemia in un tempo relativamente breve.

Una previsione molto ottimistica, che non manca comunque di fondamento e che soprattutto rappresenta un forte segnale di speranza. Ecco cosa prevedono gli analisti.


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Pandemia di Covid: quando potrebbe finire secondo gli analisti

La pandemia di Covid-19 che tanto ci ha fatto soffrire nell’ultimo anno, e che di nuovo è tornata a far preoccupare gli esperti epidemiologi per la diffusione delle nuove variati del Coronavirus e l’arrivo della terza ondata, potrebbe terminare ben prima di quanto potremo aspettarci. Lo sostengono alcuni analisti di Jp Morgan, multinazionale americana che si occupa di servizi finanziari, una delle più grandi banche al mondo.

La loro previsione, naturalmente, non si basa su modelli epidemiologici ma su calcoli statistici elaborati seguendo l’andamento dell’epidemia e dei contagi. Si tratta dunque di calcoli matematici che seppure corretti potrebbero non tenere conto di altre variabili. La previsione, comunque, è meritevole di considerazione.

Secondo gli analisti di Jo Morgan, come riporta il giornale finanziario Barrons, la pandemia di Covid-19 potrebbe terminare già entro la fine di aprile. Può sembrare uno scenario irrealistico, ora che in Italia ci troviamo con un rapido aumento dei contagi e il superamento della soglia critica nei ricoveri in terapia intensiva in diverse Regioni. Ma secondo la loro analisi non lo è.

Secondo gli analisti, infatti, il calo dei contagi e la fine della pandemia sono favoriti dai seguenti fattori:

  • l’avanzamento della campagna vaccinale in tutto il mondo, nonostante i rallentamenti
  • la stagionalità (con la primavera estate i virus respiratori sono meno frequenti e anche l’anno scorso in estate il Coronavirus circolava meno),
  • l’immunità naturale per quella parte della popolazione che è stata contagiata ed è guarita.

Questi elementi, insieme ad altri, favorirebbero la fine della pandemia entro un paio di mesi o comunque nel secondo trimestre del 2021.

Marko Kolanovic, capo globale della strategia quantitativa e dei derivati di Jp Morgan, ha affermato in un’intervista che “l’analisi statistica dei dati attuali sulle vaccinazioni è coerente con un forte calo (cioè la fine effettiva) della pandemia entro 40-70 giorni“, dunque tra la fine di marzo e e quella di aprile prossimi.

I dati, comunque, riguardano in primo luogo gli Stati Uniti e il Regno Unito, dove la campagna vaccinale è molto più avanti rispetto ai Paesi dell’Unione Europea. Senza considerare i Paesi più poveri, dove le vaccinazioni devono ancora iniziare. Per avere la fine della pandemia, infatti, una gran parte della popolazione mondiale dovrà essere vaccinata e non solo gli abitanti dei Paesi più ricchi.


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Dati incoraggianti per la fine della pandemia

Gli analisti di Jp Morgan hanno studiato i dati sui contagi nel Regno Unito e negli Stati Uniti, mettendoli a confronto anche con quelli di altri Paesi, e hanno rilevato un forte aumento dei casi di Covid-19 nei due Paese nel periodo successivo alle vacanze di Natale e poi un forte calo dovuto alle campagne vaccinali.

Il picco dopo le feste è stato lo stesso in Usa e Uk, nonostante la variante inglese (B.1.1.7) del virus non fosse stata ancora stata rilevata negli Usa. Il successivo calo dei contagi, poi, è stato rapido nei Paesi con la campagna vaccinale più avanzata, nonostante la diffusione di questa variante. Come ad esempio è avvenuto in Danimarca.

Gli analisti di Jp Morgan, dunque, non sono preoccupati per la variante inglese, che non impedirebbe il calo importante dei contagi dovuto alle vaccinazioni e che più avanti aumenterà grazie all’arrivo della primavera.

Riguardo alla diffusione delle vaccinazioni a livello mondiale, gli analisti di Jp Morgan hanno calcolato che:

  • un aumento del 10% dei vaccini somministrati porta a un calo dei contagi a una media di 117 casi per milione di persone
  • la diffusione media del Covid-19 è di 230 casi per milione di persone, considerando un campione di 25 Paesi.

Dunque, nonostante la diffusione delle nuove varianti e l’aumento dei contagi in alcuni Paesi, più si va avanti con la somministrazione dei vaccini e più i contagi tenderanno a diminuire, favoriti anche dall’arrivo della bella stagione. Questo processo molto probabilmente non sarà uniforme in tutti i Paesi.

A favore delle previsioni di Jp Morgan comunque ci sono i dati dell’OMS sui contagi in tutto il mondo che registrano un calo importante e costante, con un dimezzamento dei casi tra l’inizio di gennaio e l’inizio di febbraio di quest’anno. Calo che è stato osservato anche nell’ultima settimana, la sesta consecutiva di diminuzione dei contagi da Covid-19.

Nel frattempo stanno per arrivare anche nuovi vaccini, come quello di Johson & Johnson che è stato approvato dall’FDA americana e presto dovrebbe essere approvato anche in Europa. Non resta dunque che stringere i denti in questo ultimo chilometro di corsa contro il Coronavirus.


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donna con cane a passeggio
(Centro di Roma. Foto di TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Che ne pensate di queste previsioni unimamme?

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