E’ stato approvato l’emendamento al ddl Bilancio il Bonus Latte Artificiale per il 2020 e il 2021.
Notizia per le mamme: è stato presentato e approvato in commissione l’emendamento al ddl Bilancio che prevede un bonus per l’acquisto di latte artificiale per le mamme che non possono allattare.
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Bonus latte artificiale: il fondo previsto e le critiche dei pediatri
Sicuramente tante mamme saranno felici della notizia. Ciò che si sa ad oggi è che sarà istituito presso il Ministero della Salute un fondo per il bonus latte artificiale, che prevederà una dotazione di 2 milioni di euro per il 2020 e 5 per il 2021.
Il bonus, inoltre, potrà essere fino a 400 euro e durerà fino al sesto mese del neonato e sarà utilizzato per l’acquisto di latte artificiale per le mamme che per motivi di salute non potranno allattare i figli.
Ancor prima dell’approvazione però l’emendamento aveva ricevute aspre critiche dai pediatri. L’associazione Culturale Pediatri, Acp, aveva infatti divulgato una nota, pubblicata da LaLeggeperTutti, in cui spiegava perché la misura è a loro avviso preoccupante. Secondo loro infatti il rischio è che venga disincentivato l’allattamento al seno, che è risaputo essere la scelta migliore per il bambino secondo sempre più numerose evidenze scientifiche, e che si vada contro le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.
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“L’incentivo andrebbe alle donne che ‘per qualche patologia medica’, così si esprime chi ha immaginato questa proposta, non possono allattare al seno e di conseguenza devono acquistare il latte artificiale. Occorre dunque chiedersi se esistono precise patologie mediche, quindi diagnosticabili, che comportano l’impossibilità di allattare al seno. E se la diffusione di tali patologie sia tale da meritare un provvedimento legislativo. Occorrerà in ogni caso la certificazione che la mamma ha una definita ‘patologia medica’. Dovrà redigerla il medico di base? O il pediatra alla dimissione? O il pediatra di famiglia? O sarà autogestita?”.
Secondo l’associazione diverso sarebbe prevedere incentivi economici per le mamme che allattano, in famiglie a basso reddito, come è avvenuto ad esempio nel Nord dell’Inghilterra. L’associazione si sofferma sulla sempre più bassa percentuale di bambini allattati esclusivamente al seno nei primi 4 mesi, e fornisce i dati di alcune zone di Italia in cui risulta essere bassissima: 16% in Campania e 17% in Calabria e Sicilia. Diversa è la situazione altrove e cita il 40% della Toscana e il 44% della provincia autonoma di Trento.
I pediatri sostengono che occorre si prevedere misure ad hoc per le poche, pochissime, madri davvero impossibilitate ad allattare per una “controindicazione assoluta e permanente” (es. in Toscana una dlibera regionale aveva previsto la fornitura gratuita di formula di tipo 1 in questi casi) ma occorre soprattutto sostenere mamme e bambini investendo risorse che tutelino l’allattamento al seno per le donne che lavorano, ad esempio, in settori che non tutelano il diritto ad allattare e ad essere allattati. Ciò ridurrebbe anche le diseguaglianze presenti nel territorio nazionale.
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E voi unimamme che ne pensate di questo bonus? In ogni caso per saperne di più occorrerà aspettare il decreto del ministero della Salute con le misure attuative della norma, compresi i casi “di ipoglattia (scarsa produzione di latte materno, che risulta quindi insufficiente) e agalattia (assenza di produzione di latte materno) materna” e le modalità per richiedere il contributo.
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