Covid a scuola: la luce che brucia il virus e azzera i contagi

Covid a scuola: la luce che brucia il virus e azzera i contagi. Una tecnologia tutta italiana.

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Covid a scuola: la luce che brucia il virus e azzera i contagi – Universomamma.it (Adobe Stock)

In questi giorni in cui le notizie sui contagi da Covd-19 allarmano tutta Europa, con una rapida ascesa in Italia che ha obbligato il governo ad adottare un nuovo DPCM, arriva per fortuna anche una buona notizia. Si tratta di una nuova tecnologia tutta italiana che permette di neutralizzare il virus in modo sicuro ed ecologico.

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La nuova tecnologia si basa sulla luce led ed è stata applicata con in successo in una scuola superiore italiana in provincia di Torino, l’Iis Giulio Natta di Rivoli.

Covid a scuola: la luce che brucia il virus e azzera i contagi, l’invenzione

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Covid a scuola: la luce che brucia il virus e azzera i contagi – Universomamma.it (Adobe Stock)

Un’azienda italiana ha messo a punto una tecnologia basata su luce a led che permette di neutralizzare il Coronavirus. L’azienda si chiama Wiva Group, è di Firenze e ha messo a punto la tecnologia WIVActive che attraverso la luce brucia letteralmente virus, batteri e agenti inquinanti. La luce inattiva le molecole di virus e batteri, compreso il nuovo Coronavirus Sars-CoV-2, sfruttando il processo di fotocatalisi. I led utilizzano il biossido di titanio dopato e generano un processo ossidativo che inattiva la molecola inquinante. In questo modo l’aria viene purificata.

I pannelli con le luci led che utilizzano l’innovativa tecnologia WIVActive sono stati installati nella suola superiore Iis Giulio Natta a Rivoli, vicino Torino. Si tratta degli Air Panel, ne sono stati installati 112 in 27 aule dell’istituto.

Grazie a questa nuova tecnologia, l’Ils Giulio Natta di Rivoli può definirsi una scuola “a prova di Covid”. Il sistema contribuisce “a rendere l’ambiente il più sicuro possibile“,ha spiegato la la dirigente scolastica, Rita Esposito, che ha voluto installare le luci nella sua scuola.

Ovviamente, gli innovativi pannelli con luci led brucia virus non fanno venire meno i protocolli di sicurezza sanitaria imposti dalle nuove norme anti-contagio che si applicano alle scuole. Si continua dunque ad applicare il distanziamento fisico, a indossare le mascherine dove e quando richiesto e ad igienizzarsi di frequente le mani. Un’altra misura di prevenzione fondamentale è quella di arieggiare frequentemente gli ambiti, perché il ricambio dell’aria è decisivo nella riduzione dei contagi da Covid-19.

Dunque, la tecnologia basata sulla luce led per bruciare il Coronavirus è una misura molto importante ma che si aggiunge e non sostituisce le altre, applicate in tutte le scuole.

Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, ha spiegato che questa nuova tecnologia che neutralizza le molecole del virus “è interessante in generale per il problema della qualità dell’aria indoor“. Mentre “per quel che riguarda il Covid rappresenta un’ulteriore barriera alla diffusione“. Infatti, gli strumenti per combattere le infezioni da Coronavirus sono tanti. “Ogni sistema di protezione ha delle falle… dunque bisogna avere più barriere che ci permetteranno di convivere con il virus che sarà presente ancora a lungo”, ha aggiunto Pregliasco nelle sue parole citate da Ansa.

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Spiegando il funzionamento della nuova tecnologia, il professor Elio Giamello, del Dipartimento di Chimica all’Università di Torino, ha detto che “i processi fotocatalitici (sono) capaci di eliminare inquinanti in ambiente acquoso e in aria con processi di ossidazione generati da un flusso di radiazione che irraggia il fotocatalizzatore. E sono inoltre capaci di effetti biocidi e di disinfezione attaccando batteri, spore, funghi e virus”. Dunque sono efficaci contro diversi tipi di germi e batteri e non solo contro il Coronavirus.

L’innovazione della nuova tecnologia WIVActive sta nello sviluppo di un nanomateriale, unico nel suo genere, che ha consentito di eliminare l’utilizzo dei raggi ultravioletti per la fotocatalisi. Sappiamo, infatti, che anche i raggi ultravioletti vengono utilizzati da altri sistemi per neutralizzare il Coronavirus, ma questa tecnologia più evoluta, sviluppata da WIVA Group in collaborazione con Ce.Ri.Col, impiega un altro sistema per la neutralizzazione delle molecole virali attraverso la luce. WIVActive, infatti, sfrutta la luce visibile LED a spettro calibrato per attivare il processo fotocatalitico su particolari filtri ceramici, che grazie al forte potere ossidante sprigionato, eliminano le sostanze nocive e distruggono batteri e virus. Questo sistema tutela la salute delle persone e protegge l’ambiente.

La tecnologia WIVActive è brevettata dall’azienda WIVA Group, inoltre ha ottenuto la certificazione antivirale, basata sull’analisi del virus Bovine coronavirus (ßCoV-1). Il Bovine coronavirus rappresenta il virus surrogato di tutti i Betacoronavirus (come da documentazione rilasciata dall’OMS) di cui fanno parte i virus come l’OC43, l’HKU1, il SARS-CoV e il SARS-CoV-2 (COVID-19). Questa certificazione attesta la capacità antivirale del sistema WIVActive di agire sulla disgregazione e abbattimento del Betacoronavirus grazie ai radicali liberi generati dal sistema fotocatalitico attivato con luce visibile a spettro calibrato.

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Covid a scuola: la luce che brucia il virus e azzera i contagi – Universomamma.it (Scuola a Torino. Foto di Diana Bagnoli/Getty Images)

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Che ne pensate unimamme di questa nuova tecnologia nelle scuole?

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