Scuole chiuse: “le nuove forme di didattica a distanza” del Ministro Patrizio Bianchi

Le dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione Bianchi sulla didattica a distanza nelle aree più contagiate.

didattica a distanza
didattica a distanza fonte Adobe stock

Unimamme, la situazione causata dall’epidemia di Covid si fa sempre più preoccupante. E’ di poche ore fa la decisione per cui tutta la Lombardia diventerà zona arancione scuro a partire dalla mezzanotte di oggi.

Con questo provvedimento che implica la chiusura di tutte le scuole ad eccezione degli asili, moltissimi studenti tornano in dad.

Il neo ministro dell’Istruzione Bianchi è intervenuto sulla delicata questione che ha già sollevato, nel corso di quest’ultimo, travagliato anno, numerose proteste da parte di genitori, studenti, insegnanti, ecc…

Per esempio, di recente, le mamme hanno avanzato la protesta: “la scuola non si chiude“.

Scuola e dad: il Ministro Bianchi spiega i suoi progetti

insegnante in dad
insegnante in dad fonte: Adobe stock

In realtà la scuola prosegue in dad. Ecco che cosa ha dichiarato il ministro Bianchi su La Stampa in merito alla situazione contingente: “ci siamo trovati di fronte a un rapidissimo cambiamento della situazione epidemiologica. La variante inglese ha modificato radicalmente il quadro precedente: colpisce anche i ragazzi e non solo quelli tra i 10 e i 19 anni, ma anche più piccoli.”

Il neo Ministro sottolinea che ritiene errato il termine “scuole chiuse”, perché si fa didattica a distanza, quindi la scuola continua a funzionare.

Nel corso dell’intervista il Ministro dell’Istruzione ha aggiunto di stare lavorando per migliorare la didattica a distanza. A partecipare a questo nuovo gruppo sono persone del Ministero, ma anche dirigenti scolastici, docenti, maestri di strada.

“Abbiamo già raccolto quasi 200 esperienze su come si è evoluta la didattica a distanza: le diffonderemo“.


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Il Ministro Bianchi ha spiegato di voler fare formazione mirata su nuove forme di didattica per le quali si attiveranno delle risorse.

“Attiveremo la rete del volontariato a supporto della scuola, favoriremo i patti di comunità con il territorio, guardando anche oltre l’emergenza, considerando la dad non come ripiego ma come integrazione e arricchimento per costruire una scuola nuova”.

A questo proposito su Repubblica Rossi Doria presidente di Con i bambini, avendo conosciuto il Ministro Bianchi ha riferito che, a suo tempo discuteranno con lui la necessaria alleanza tra Comuni, Terzo settore e autonomie scolastiche.

Riguardo poi le comunità educanti loro hanno emesso un nuovo bando per rafforzare comprendente parrocchie e scuole. Si tratta di mettere in campo diverse sinergie per raggiungere ragazzi e famiglie e fare alleanza con le scuole.

Cesare Moreno, presidente di Maestri di strada Onlus ha parlato appunto di questo tema  spiegandolo: “ è l’idea che si apprende ovunque. e che quindi la scuola debba raccogliere e organizzare i saperi e non solo fondarsi sul proprio patrimonio. Un’idea per niente originale, in realtà, anzi molto vecchia e molto inapplicata.”

Il Ministro ha riconosciuto il duro lavoro degli insegnanti che hanno portato avanti il lavoro in condizione difficili.

Inoltre è stato ribadito che a scuola si andrà fino al 30 giugno, ma seguendo percorsi individuali.

Unimamme, voi cosa ne pensate di queste dichiarazioni?

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