Jo Milner è la protagonista di questo commovente filmato che ha spopolato in rete.
Jo, è una trentanovenne affetta dalla Sindrome di Usher, una rara malattia genetica che l’ha privata dell’udito fin dalla nascita, ma anche, progressivamente, della vista.
Da poco prima dei trent’anni Jo è rimasta priva anche della visione periferica, costringendola quindi a dover leggere le labbra di chi ha di fronte.
La donna ha raccontato la sua lunga odissea nel libro: “Breaking the silence” in cui descrive le operazioni, gli impianti, la sua angoscia fino al momento, celebrato in questo filmato, in cui ha sentito per la prima volta una voce umana.
“ Vorrei poter parlare con ogni persona nel vagone. Guardarli negli occhi, chiedergli come è stata la loro giornata e raccontargli la mia. Invece resto qui, intrappolata in un mondo d’oscurità, interrotto solo dai suoni lontani e sfocati che il mio apparecchio acustico mi permette di sentire” Jo narra con queste parole le sensazioni vissute prima dell’operazione finale.
Jo era positiva all’idea di quest‘ultimo tentativo, mentre la madre era più dubbiosa, temendo che l’operazione andasse male e che la figlia ricevesse una delusione.
C’erano infatti dei rischi, se il nervo uditivo fosse rimasto ulteriormente danneggiato Jo avrebbe perso anche gli ultimi sfocati suoni che le arrivavano dal mondo esterno.
“Ho paura di restare così per sempre, il silenzio è una compagnia deprimente” ha dichiarato Jo riferendosi al periodo di convalescenza trascorso nell’attesa di scoprire se tutto fosse andato per il meglio e se lei avrebbe riacquistato l’udito.
Finalmente, dopo tante esitazioni, la prima frase ascoltata da Joe, grazie all’audiologa, è stata:
“Riesciiii… aaaa… seeentirmiii?” Joe ha sentito queste frasi distintamente e il suo cuore ha avuto un sussulto, facendola commuovere.
“Questa sono io, Joanne Milne, seduta in una stanza, ascoltando i suoni per la prima volta” ha scritto la donna, al colmo della felicità, finalmente sentendosi compiuta e con tutta la vita davanti da riconquistare finalmente ascoltando lei stessa, per prima i suoni, senza l’aiuto di nessuno.
Unimamme, questa bella storia ci insegna che nella vita, anche se si devono fronteggiare grandi difficoltà fin dalla nascita, si può sempre sperare che qualcosa cambi, come accaduto a Jo, grazie alla sua determinazione all’aiuto della tecnologia.
Voi cosa ne dite?